Ospedale, legionella nell’acqua 

Sos batterio. Era già successo a marzo. Chiusi i rubinetti e cartelli che invitano ad usare solo acqua fredda in Pronto soccorso, Terapia intensiva Ginecologia, Ortopedia e Chirurgia. Girardi (Asl) : «I pazienti non corrono nessun pericolo. Contaminate tubature diverse rispetto all’ultima volta»


Valeria Frangipane


Bolzano. Ancora legionella nell’acqua dell’ospedale e, per fortuna, ancora una volta nessun paziente contaminato.

Era accaduto lo scorso marzo, risuccede adesso. è interessata l'area idraulica di pronto soccorso, terapia intensiva (anche quella neonatale), ginecologia, ortopedia e chirurgia.

«sono stati rilevati 3 soli campioni positivi in un circuito diverso da quello coinvolto in precedenza e con concentrazioni inferiori di batteri - precisa flavio girardi, direttore medico del comprensorio di bolzano - non ci siamo ricascati. nessun paziente è in pericolo ed abbiamo vietato di usare l’acqua calda sia per la contaminazione che per la presenza del disinfettante. infatti siamo partiti immediatamente col processo di disinfezione. la temperatura del serbatoio centrale dell'acqua cala è stata mantenuta a 55 gradi già dalla volta scorsa, di più per ora non possiamo perchè rischiamo che le persone si scottino». analisi di routine dell’asl hanno evidenziato - infatti - una nuova presenza di legionella nell’acqua calda di alcuni reparti e servizi del san maurizio, batterio che può provocare polmoniti difficili da trattare in pazienti fragili. la legionella provoca infatti la legionellosi o “malattia dei legionari”. il contagio avviene inalando acqua contaminata sotto forma di goccioline. e il batterio, veicolato dagli impianti di climatizzazione o di distribuzione dell’acqua con temperature tra i 20 e i 40°c, diventa pericoloso per l’uomo quando, in concentrazioni elevate, riesce a raggiungere i polmoni. a marzo il batterio aveva colpito parte dell’ala rossa con otorinolaringoiatria, l’ex chirurgia pediatrica ed ancora urologia e ostetricia - tutti con letti - oltre ad alcuni vani del servizio di anatomia.

In tutta l’ala interessata da questa ultima contaminazione è impossibile fare la doccia, ricordiamo - infatti - che la legionella si inala anche attraverso la semplice nebulizzazione.

«la bonifica è già scattata ed i riscontri saranno avviati per domani, se ci daranno l’ok riapriremo i rubinetti».

Ma cos’è successo? «verso la fine della scorsa settimana abbiamo effettuato regolari controlli al nostro acquedotto. i campioni prelevati come da routine (circa 400 controlli all'anno) hanno evidenziato la presenza del batterio in 3 rubinetti. come l’abbiamo saputo abbiamo avviato il processo di disinfezione ed appeso cartelli che invitano i pazienti ad aprire solo i rubinetti dell’acqua fredda. in terapia intensiva neonatale abbiamo applicato filtri speciali che permettono di utilizzare l’acqua calda in alcuni specifici rubinetti». ma come mai succede? «perchè nonostante tutta l’attenzione che mettiamo e la costante manutenzione, l’impianto idrico del san maurizio risulta datato (anni ’70) e visto il ripetersi di questi episodi su rami diversi delle tubazioni stiamo pensando di programmare una disinfezione di prevenzione. perchè non succeda più». ricordiamo a latere che un ulteriore presenza di legionella era stata riscontrata a febbraio 2018 al distretto gries san quirino, distretto don bosco, via del ronco 3 e crp via fago 44c.













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