sanità

Pronto soccorso, arriva la App sui tempi di attesa

Asl, 50 milioni per la digitalizzazione in 10 anni. Svolta sulla cartella clinica: cambio di società, scelto il modello trentino



BOLZANO. Pazienti in coda per ore al pronto soccorso, arriva la app per conoscere i tempi di attesa nei diversi ospedali provinciali e decidere a chi rivolgersi. Il direttore generale della Asl Thomas Schael ha sfoderato ieri lo smartphone in consiglio provinciale per annunciare alcune delle novità digitali in via di elaborazione. La applicazione anti-caos al pronto soccorso verrà lanciata nel 2018. È uno dei tasselli che comporrà la trasformazione digitale della sanità altoatesina: 50 milioni di costi previsti in dieci anni.

Il percorso è iniziato, i risultati arrivano, ma sulla cartella clinica integrata digitale la Asl è tornata alla casella di partenza, cambiando la società sviluppatrice. La notizia, già trapelata, è stata confermata ieri mattina durante l’audizione in Consiglio con l’assessora Martha Stocker, Schael, il direttore della ripartizione Informatica della Asl Christian Steurer e la presidente della società informatica Saim Andrea Kdolsky.

«Per tacere del denaro speso, l’aspetto più grave della vicenda della cartella digitale sono i due anni gettati via», contesta Paul Köllensperger (M5S), che ha sempre seguito il tema. L’audizione ha avuto qualche momento di tensione. Iniziata alle 8.30, è terminata in tempo per l’avvio della seduta del Consiglio alle ore 10. «E le nostre domande?», hanno protestato i consiglieri di opposizione. Audizione prolungata per gli interventi.

Uno dei pilastri della «nuova» sanità digitale sarà la cartella digitale, attesa da anni, che raccoglierà tutte le informazioni cliniche sul paziente, ovunque siano stati gli accessi. Finalmente i medici potranno avere sotto gli occhi la storia clinica completa del paziente, con esami e interventi.

Le slide proiettate ieri hanno confermato che sulla cartella digitale la Asl ha deciso un cambio di strategia. Finora era stato deciso che sarebbe stata adottata la cartella clinica elettronica Phi di Insiel Mercato, società socia di Saim. Nelle scorse settimane il passaggio a Gpi, che ha sviluppato tra l’altro la cartella elettronica in Trentino e ha recentemente acquisito la maggioranza di Insiel Mercato. Verrà adottata la nuova versione. «La sanità trentina è molto avanti sulla digitalizzazione. Da anni sostengo che sarebbe stato sufficiente adottare il prodotto di Gpi. Bene per la scelta, peccato per il tempo perso», commenta Köllensperger.

Steurer ha illustrato i miglioramenti realizzati nel campo della digitalizzazione dal 2014, quando erano operative nei vari ospedali altoatesini oltre 300 applicazioni informatiche che non dialogavano tra loro, sino ad oggi. Attualmente il 96% dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta convenzionati sono on line. Eravamo il fanalino di coda sulla ricetta digitale. Il 61% delle ricette è oggi «dematerializzato» e il 29% delle prescrizioni di visite specialistiche.

Non ci sarà solo la app per il pronto soccorso, annuncia Schael. Una serie di applicazioni, anticipa il direttore generale, «forniranno un ausilio importante ai clinici nella fase di pre-diagnosi. Sviluppi importanti verranno ovviamente anche dall’istituzione del fascicolo sanitario elettronico, dalle applicazioni per la gestione digitale delle liste d’attesa e dal sistematico utilizzo degli strumenti tecnologici più moderni al servizio della sanità pubblica». Brigitte Foppa (Verdi) ha chiesto: «Dov’è il paziente, in tutta questa tecnica?». Tra gli obiettivi della trasformazione digitale, ha spiegato Schael, c’è la riduzione dei costi, l’aumento dell’efficacia, l’incremento dell’efficienza, il miglioramento dei risultati clinici, la diminuzione del rischio ed il miglioramento della qualità di vita della popolazione. (fr.g.)













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Valeria Frangipane

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