Svp–Lega, sirene anche sulle europee 

Un accordo sulla giunta dovrà comprendere la rielezione di Dorfmann, finora garantita dal Pd. I primi colloqui


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Tema principale, le elezioni provinciali e la prossima alleanza di giunta. Svolgimento, la trattativa su Palazzo Widmann si aggancia alle elezioni europee del maggio 2019. Lega e Svp hanno iniziato a parlarne. Nei discorsi non ufficiali ma pragmatici che si intrecciano a diversi livelli tra Svp e Lega i «voi potreste» e i «allora voi però» toccano anche la rielezione dell’eurodeputato della Svp. Immaginare una possibile alleanza sulla giunta provinciale significa avere già le idee chiare sulle europee. Non ci si accorda a Bolzano con il Pd e si corre alle europee con la Lega, e viceversa. Il Pd al 4% emerso dal sondaggio del nostro giornale con Dolomiten e Zett lo conferma: inevitabile ragionare su eventuali scenari alternativi.

Dal 2009 a Bruxelles per la Svp siede Herbert Dorfmann e non ci sono segnali che il partito intenda cambiare candidato. La legge elettorale per le europee costringe la Svp a stringere accordi con un partito nazionale, se vuole garantirsi l’eurodeputato. La circoscrizione nord orientale comprende Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto con quattordici seggi a disposizione. Con il Pd finora è andata così. L’accordo politico con la Svp ha tenuto insieme la giunta provinciale, l’alleanza nei grandi Comuni (saltata in più occasioni, da Laives a Merano) e le elezioni europee.

Anche alle ultime europee del 2014 la Stella Alpina presentò il proprio simbolo collegato al Pd, riuscendo così a superare la soglia di sbarramento nazionale. L’accordo coinvolse, oltre a Svp e Pd, anche il Patt trentino e la Slovenska Skupnost.

Qualche indiscrezione sui colloqui attorno alle europee è trapelata. Il commissario provinciale della Lega, Massimo Bessone, che sarà capolista alle provinciali (è vice presidente del consiglio comunale a Bressanone), esclude un accordo già definito tra Svp e Lega e risponde così sulle europee: «Stimo Dorfmann, che conosco abbastanza bene, essendo vicini di casa. Se ci sarà un seguito tra Svp e Lega, avrà il nostro appoggio». In caso di accordo sulla giunta provinciale la Lega stringerà quindi un patto sulle elezioni europee? Alle riunioni del consiglio federale leghista Bessone incontra Mara Bizzotto, la capogruppo leghista al Parlamento europeo. Le occasioni per parlarne non sono mancate, mentre a Roma proseguono gli ottimi rapporti della Svp con alcuni dei big leghisti, come Roberto Calderoli. «Facendo politica, una cosa l’ho imparata: un passo alla volta», risponde Bessone, «Se eleggeremo almeno due consiglieri provinciali, allora certo che si potrà parlare della giunta e allora sì, si discuterà anche di europee». Poi Bessone ribadisce: «La Lega non entrerebbe mai in giunta per dire solo sì, come ha fatto il Pd. Ho un ottimo rapporto con il sindaco di Bressanone Peter Brunner, ma alla Svp dico sempre: basta con i temi etnici. Non ne posso di sentire parlare di toponomastica, doppio passaporto e dei bambini italiani e tedeschi che a scuola devono fare la pausa separati».

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