Disegnata attorno all’urgenza di guardare al contemporaneo e raccontare la realtà che stiamo vivendo, con tutte le sue contraddizioni, incongruenze, difficoltà e incomprensione, torna a Teatro Portland di Trento La Bella Stagione, rassegna di teatro contemporaneo organizzata da Andrea Brunello. Inaugura il 25 ottobre con un calendario di titoli che si propongono di pungolare il pubblico a porsi delle domande cruciali, come essere protagonisti del proprio tempo, se sia giusto prende posizione e soprattutto a cosa credere fra le tantissime informazioni da cui siamo bersagliati in ogni momento in questo periodo storico di grande apparente libertà. Si inizia con uno spettacolo firmato dal siriano Nassim Soleimanpour che recluso in Siria lascia che il suo “White Rabbit Red Rabbit” viaggi nei teatri del mondo in una sorta di esperimento sociale. Una sfida al buio per interprete e regia che si consuma direttamente assieme al pubblico con l’aprirsi del sipario. Ci si interroga su cosa sia la felicità in “La donna più grassa del mondo” di Centro Teatrale MaMiMò, di Emanuele Aldrovandi che in parallelo al cibo riflette sulla soddisfazione momentanea a discapito del futuro. E’ invece la sofferenza il tema di Cada Die Teatro in “Cielo Nero” in scena il 22 novembre dove la guerra fa da spartiacque fra dolore e saturazione dello stesso nel destino di due fratelli all’ombra della Seconda Guerra Mondiale. Il 13 dicembre recupera la data della scorsa stagione “Tutto quello che volete” di Eccentrici Dardarò con un lavoro sull’ispirazione creativa. Il nuovo anno inaugura con il Premio InBox “Farsi Fuori” di Luisa Merloni sul diritto alla libertà di scelta e si prosegue con il durissimo “Mare Morto” di Officina Teatro. Completano il cartellone “Noi Robot” di Compagnia Arditodesio, “Humana” di Elementare Teatro. A marzo arriva “Bartleby” di Teatro Invito sul tema della depressione quando si abdica la vita e si chiude con “I will Survive” di Qui e Ora Residenza Tatrale sulla differenza fra vivere o sopravvivere