La bella storia di eroica normalità della famiglia Crippa



Sono gli eroi della normalità. Esempi viventi di quotidiana solidarietà. Argini contro ogni discriminazione. Donne e uomini spesso invisibili. Persino un po’ fuori moda, considerato che oggi l’insulto va per la maggiore e la carezza è quasi sconosciuta. Sono persone speciali che lottano per rendere migliore un frammento di mondo. A farli diventare protagonisti per un giorno, è un uomo che si chiama Sergio Mattarella. Fa il presidente della Repubblica e anche se ogni giorno deve rammendare la Costituzione e tenere insieme un Paese spezzettato, trova il (prezioso) tempo per scovare questi simboli dell’Italia migliore. Che non grida, ma fa. Che non ostenta, ma testimonia.

L’elenco degli eroi della Repubblica non è mai lunghissimo. È però bello scoprire che tra «le cittadine e i cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità», per dirla con le parole del Quirinale, c’è sempre qualche trentino. Dopo Giovanni Coletti, premiato lo scorso anno per il suo impegno per l’autismo, quest’anno Mattarella ha infatti nominato ufficiali dell’ordine al merito della Repubblica Roberto Luigi Giuseppe Crippa e Luisa Fricchione, 57 anni, di Tione, «per lo straordinario esempio di generosità e solidarietà che li ha visti adottare otto giovani etiopi rimasti orfani in seguito alla guerra civile». Il più famoso degli otto è il grande Yemen, 22 anni, medaglia di bronzo nei 10 mila agli Europei di atletica di Berlino.

Il “normale eroismo” della famiglia Crippa ha un valore ancora più alto in un tempo nel quale fatichiamo a maneggiare il vocabolario dei sentimenti e stentiamo a ritrovare il senso di parole come integrazione, altruismo e solidarietà. Non so se Mattarella farà anche cambiare idea al governatore Fugatti rispetto ai tagli che ha in animo d’attuare proprio nel campo dell’accoglienza, ma mi piace pensare che il presidente leghista, come ho scritto questa mattina sul Trentino, possa essere il primo a chiamare i coniugi Crippa, a Tione, per complimentarsi. I piccoli gesti, talvolta, valgono più di mille proclami. E poco fa ho saputo che il presidente ha fatto suo il mio invito,  chiamando la famiglia Crippa e invitandola  a Palazzo. Un gesto importante.













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