Parliamo di romanzi, di lavoro, e di conflitti sociali, come avevamo anticipato l’ultima volta prendendola da lontano, ovvero dal romanzo vittoriano, che si colloca nel pieno della seconda rivoluzione industriale, un’epoca contrassegnata da cambiamenti epocali, che riguardano tanto le città raccontate da Dickens quanto le campagne delle sorelle Brontë. Nel romanzo vittoriano abbondano orfane e orfanelli, passioni che la morale corrente e i precetti ...
Scusate se torno su “Jane Eyre”, il romanzo fintamente autobiografico di Charlotte Brontë, di cui ho scritto un paio di settimane fa. Del resto, questi grandi classici sono fonte di inesauribili riflessioni, e non smettono mai di interrogarci (e chissà se lo faranno in futuro i classici di oggi, come il ciclo de “L’amica geniale” o “Il nome della Rosa”, noi speriamo di sì). La riflessione che vi propongo è sullo sfondo sociale su cui si proiettano ...
"Mi chiamo J.D. Vance e penso che dovrei iniziare con una confessione: trovo l’esistenza del libro che avete in mano piuttosto assurda. Ho trentuno anni e sono il primo ad ammettere di non avere realizzato nulla di particolare nella mia vita, perlomeno nulla che dovrebbe indurre un perfetto sconosciuto a sborsare dei soldi per leggerlo». Se forse l’incipit di un qualsiasi romanzo autobiografico, non ci sarebbe nulla di davvero speciale in queste ...
La sconfitta dell’Occidente” del francese Emmanuel Todd (Fazi, settembre 2024, trad. Alessandro Ciappa e Michele Zurlo) ha i toni di un pamphlet putiniano mascherato da testo scientifico (leggasi politologico). Al tempo stesso, ha il fascino di tutte le tesi onnicomprensive, che si propongono di spiegare in maniera organica l’insieme dei cambiamenti che avvengono nel mondo, a partire dalle guerre. Molte delle questioni che pone sono reali e urgenti, ...
Cime tempestose è un romanzo profondamente romantico e profondamente british, un’opera che ha stregato molte generazioni di lettori, scritta da una giovane donna, Emily Brontë, che non aveva molta...
È sorprendente che Christiane Ritter, nata nel 1897, e morta addirittura nel 2000, a 103 anni, non abbia scritto null’altro a parte “Una donna nella notte polare”, pubblicato per la prima volta nel 1938 e diventato un classico della letteratura di viaggio, tradotto in numerose lingue (ultima edizione italiana a cura di Keller, 2020, trad. Scilla Forti). Questa sorta di diario testimonia infatti di un talento per la scrittura pienamente maturo, unito ...
"Chi dice e chi tace”, di Chiara Valerio, primo romanzo della scrittrice ad essere pubblicato per la siciliana Sellerio, candidato al Premio Strega 2024, è un libro strano e destabilizzante. Parla di temi molto attuali, persino di moda – innanzitutto l’amore fra donne, ma non un tranquillo amore di coppia – rinviando però continuamente il clou, o meglio, il disvelamento. Questo meccanismo del posticipo ne fa un “giallo” (come chiamiamo in Italia ...
Ci sono volte in cui la lunghezza di un romanzo è giustificata. Non sempre. A volte si ha l’impressione che nello scrivere un libro molto lungo l’autore cerchi di trasmettere l’idea che il suo è un lavoro importante, in grado di rivaleggiare con i grandi classici. Magari per nasconderne le debolezze di fondo Ne “I detective selvaggi” di Roberto Bolaño, pubblicato per la prima volta in Spagna nel 1996, pochi anni prima della scomparsa dello scrittore, ...
Philip Roth, l’autore americano che non ebbe il premio Nobel (cosa che desideravano i lettori di mezzo mondo) a volte riesce a stupirmi anche con i suoi romanzi meno noti, ad esempio “L’umiliazione”, il trentesimo della sua lunga produzione. Il che compensa i dubbi che ho nutrito molti anni fa nel leggere quello che è considerato il suo capolavoro, “Pastorale americana”. Dubbi generati non dallo stile, sempre inappuntabile, ma proprio dal contenuto, ...
Paesaggio senza umani di Paolo Di Paolo, edito da Feltrinelli, che ha corso per il premio Strega 2024, è un titolo che dapprima mi ha attratto, pensando di poterlo annoverare fra quei romanzi in cui...