A complete unknow”, il film su Bob Dylan diretto da James Mangold, con Timothée Chalamet nei panni dell’artista, che ha ricevuto otto candidature ai premi Oscar, ha il merito di raccontare in maniera avvincente uno dei capitoli più importanti della cultura popolare della seconda metà del XX secolo. E di farlo sia a chi all’epoca, in qualche modo “c’era”, sia alle generazioni che sono venute dopo, comprese quelle più recenti, che di questi argomenti ...
Mentre scriviamo rimbalzano anche in Italia, nel disinteresse generale, le notizie sugli ultimi sviluppi della guerra del Congo, una guerra “ininterrotta”, se datiamo il suo inizio alla seconda metà degli anni 90, quando l’intervento nel paese dei Tutsi armati dal Ruanda (paese appena uscito a sua volta da un terribile genocidio) provocò la caduta del dittatore Mobutu. Il Congo, o meglio la Repubblica democratica del Congo, l’ex-Congo belga assoggettato ...
Oggi il mio suggerimento di lettura, come quello di un paio di settimane fa, è dedicato soprattutto a chi ama la musica. O, per estensione, a tutti quelli che dedicano una parte importante della loro...
Il genere umano, che ha creduto e crederà tante scempiaggini, non crederà mai né di non saper nulla, né di non essere nulla, né di non aver nulla a sperare. Nessun filosofo che insegnasse l’una di...
Bob Dylan a 83 anni continua a far parlare di sé. Il 23 gennaio arriverà in Italia il film “A complete unknow” (un completo sconosciuto, da un verso della canzone “Like a Rolling Stone”), dedicato ai primi anni della sua carriera, con Timothée Chalamet ad interpretare un artista, che, lo ricordiamo, oltre ad avere scritto canzoni straordinarie, è anche un premio Nobel per la letteratura (2016). Su Dylan si è scritto tanto, e lui stesso qualcosa di ...
La natura è bella per i ricchi, non se devi lavorare come uno schiavo». A volte trovi in un romanzo una frase che illumina tutta l’opera. In “L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio, vincitore...
Ho aspettato un po’ a recensire l’ultimo romanzo di Sandro Veronesi, “Settembre nero” (La Nave di Teseo), uno dei più importanti del 2024 italiano. L’ho lasciato riposare, sono andato a sentirmi Veronesi che lo presentava. Mi sono letto le altre recensioni, generalmente tutte positive, ma non vuol dire nulla, Veronesi è un mostro sacro della nostra scena letteraria. Tuttavia, ancora non so dire esattamente se mi è piaciuto tanto o poco. Perciò, ecco ...
Parliamo di romanzi, di lavoro, e di conflitti sociali, come avevamo anticipato l’ultima volta prendendola da lontano, ovvero dal romanzo vittoriano, che si colloca nel pieno della seconda rivoluzione industriale, un’epoca contrassegnata da cambiamenti epocali, che riguardano tanto le città raccontate da Dickens quanto le campagne delle sorelle Brontë. Nel romanzo vittoriano abbondano orfane e orfanelli, passioni che la morale corrente e i precetti ...
Scusate se torno su “Jane Eyre”, il romanzo fintamente autobiografico di Charlotte Brontë, di cui ho scritto un paio di settimane fa. Del resto, questi grandi classici sono fonte di inesauribili riflessioni, e non smettono mai di interrogarci (e chissà se lo faranno in futuro i classici di oggi, come il ciclo de “L’amica geniale” o “Il nome della Rosa”, noi speriamo di sì). La riflessione che vi propongo è sullo sfondo sociale su cui si proiettano ...
"Mi chiamo J.D. Vance e penso che dovrei iniziare con una confessione: trovo l’esistenza del libro che avete in mano piuttosto assurda. Ho trentuno anni e sono il primo ad ammettere di non avere realizzato nulla di particolare nella mia vita, perlomeno nulla che dovrebbe indurre un perfetto sconosciuto a sborsare dei soldi per leggerlo». Se forse l’incipit di un qualsiasi romanzo autobiografico, non ci sarebbe nulla di davvero speciale in queste ...