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Divieti austriaci ai Tir, anche Valduga per il confronto. Salvini: "Decideranno i giudici di Strasburgo"

Il candidato alla presidenza della Provincia del centrosinistra in Trentino contro Fugatti: "Se ha a cuore l'autonomia deve dissociarsi da Salvini e il suo ricorso alla Corte di Giustizia Europea contro l'Austria". La replica del leader della Lega: “L'Austria sta commettendo da anni un abuso, e noi rappresentiamo i diritti degli italiani"



BOLZANO. Il dibatito sui divieti austriaci al transito dei Tir tiene banco anche in Trentino a pochi giorni dal voto.

"Se davvero crede almeno un po' alla specialità della nostra autonomia, fondata sul presupposto che il confine del Brennero sia un ponte e non un muro, il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti farebbe bene a dissociarsi in modo esplicito e netto dalla improvvida iniziativa del ministro Salvini di ricorrere alla Corte di Giustizia europea contro le limitazioni al transito sul tratto austriaco dell'autostrada del Brennero”. A dirlo è il candidato del centrosinistra Francesco Valduga. 

“Fugatti, fino a pochi giorni fa presidente anche dell'Euregio – prosegue Valduga – farebbe bene a sostenere la posizione di Arno Kompatscher, che ha invitato i governi di Roma e Vienna ad aprire un tavolo di trattativa, per cercare insieme soluzioni innovative, come quella della gestione digitale del traffico, che armonizzino il diritto alla libera circolazione con la tutela dell'ecosistema alpino, messo a dura prova dalla continua crescita del traffico su gomma, sia nella valle dell'Adige che in quella dell'Inn”.

”Fugatti farebbe bene ad ascoltare anche l'europarlamentare della Svp Herbert Dorfmann, quando dice che Salvini fa i conti senza l'oste, non tiene conto cioè del rischio di collasso dell'Autostrada - aggiunge Valduga - Una prospettiva tanto più realistica, se si considera l'impegnativo programma di lavori di manutenzione straordinaria dell'infrastruttura autostradale che ci aspetta nei prossimi anni: un programma che rende ancora più necessarie soluzioni di medio termine, come il potenziamento della ferrovia grazie al tunnel di base, ma anche soluzioni immediate e urgenti, sia ferroviarie che autostradali, di gestione e fluidificazione del traffico”.

"Soluzioni che possono essere trovate solo dialogando ad un tavolo tecnico e politico, tra i governi statali e quelli regionali interessati, certo non scontrandosi nelle sedi giudiziarie, che avrebbero il solo effetto, secondo il consolidato e ormai stucchevole copione della propaganda leghista, di radicalizzare le posizioni, scaldare gli animi, far perdere tempo prezioso e aggravare i problemi, anziché affrontarli e risolverli" conclude Valduga.

Sul tema non si è fatta attendere la replica di Salvini. "L'Austria sta commettendo da anni un abuso - afferma il ministro dei Trasporti - una forma di violenza economica, ambientale ai danni della salute e del lavoro degli altoatesini. Io non sopporto le ingiustizie, quindi, chi chiede “mettetevi ad un tavolo” sono 20 anni che ci sono tavoli, incontri, lettere, confronti, "triloghi".

"Ho incontrato il ministro austriaco - prosegue Salvini - che non ha nessuna intenzione di ritornare nella legalità, quindi ci sono dei giudici a Strasburgo, decidano i giudici" ha aggiunto, in riferimento al governatore altoatesino Arno Kompatscher che ieri aveva detto che per risolvere il nodo del Brennero sul tema dei divieti ai tir imposti dall'Austria occorre sedersi ad un tavolo.

 "La Lega è diversa dalla Svp, ha altri interessi, noi abbiamo una storia e cultura diversa, la Lega vuole innanzittutto rappresentare i diritti degli italiani e anche di altre minoranze come i ladini", ha concluso Salvini.













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