Il processo

Strage del Mottarone, il legale della Leitner: "Non chiederemo il patteggiamento"

Nel crollo della funivia morirono 14 persone. A Verbania chiusa la quarta udienza preliminare. L'avvocato Cecconi: "L'azienda vuole dimostrare la propria estraneità"

LO SCHIANTO Il crollo della cabina, 14 morti e un bambino superstite
I RISARCIMENTI Tra i 25 e i 30 milioni ai parenti delle vittime
LE INDAGINI La Procura: "Leitner non vigilò sul direttore di esercizio"

VERBANIA


VERBANIA. "Ho letto indiscrezioni secondo cui i vertici di Leitner, di cui io rappresento il massimo vertice, avrebbero intenzione di patteggiare: sono indiscrezioni del tutto non fondate, anzi è esattamente il contrario. Certamente non intendiamo definire con il patteggiamento la nostra posizione". Lo ha detto l'avvocato Federico Cecconi, difensore di Anton Seeber, presidente della società altoatesina, al termine della quarta udienza preliminare del processo Mottarone per il crollo della cabina della funivia che, tre anni fa, causò la morte di 14 persone. Ci fu un unico superstite, il piccolo Eitan. 

La gup Rosa Maria Fornelli ha rinviato l'udienza al prossimo 21 maggio, chiedendo agli avvocati degli imputati di presentare in quella data eventuali richieste di riti alternativi per i propri assistiti. La Procura ha chiesto, nel settembre scorso, il processo per 8 indagati: due società, Leitner e Ferrovie del Mottarone, e sei persone, Luigi Nerini, titolare della Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio, direttore d'esercizio, Gabriele Tadini, capo servizio, Anton Seeber, presidente del cda di Leitner, la società altoatesina incaricata della manutenzione, Martin Leitner, consigliere delegato e Peter Rabanser, responsabile del customer service.

"Leitner ha sempre ritenuto di avere argomenti molto importanti e solidi per pervenire a una definizione di totale estraneità ai fatti contestati. I vertici di Leitner vogliono al più presto chiarire la loro estraneità ai fatti, poi la declinazione di natura processuale la valuteremo", ha aggiunto Cecconi. 

L'avvocato ha poi aggiunto che la decisione del gup Rosa Maria Fornelli di non considerare Leitner e Ferrovie responsabili civilmente dei reati commessi da dipendenti, amministratori e collaboratori nel crollo della cabina è "assolutamente condivisibile, in linea con la giurisprudenza più recente e anche ben più che consolidata, cioè l'estromissione del responsabile civile laddove questo non abbia avuto modo di prendere parte ad attività di accertamento tecnico irripetibile o di acquisizione di prova in sede di incidente probatorio".  













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