Disagi

«A Laives un sottopasso dimenticato da 8 anni»

Duro il Pd: «Nel 2015 ci hanno costruito una campagna elettorale. Ma da allora non è cambiato nulla». Gagliardini e Endrizzi: «Vandalismi e imbrattamenti sono la regola. Di Fede propose la chiusura e forse quella era la soluzione migliore»


Massimiliano Bona


LAIVES. Il Pd di Laives, dopo una prima parte di legislatura trascorsa "in coperta", da qualche settimana - approfittando anche della melina del sindaco Bianchi sulle dimissioni o meno per entrare in consiglio provinciale - ha cambiato strategia. Dopo la querelle sulla mancanza di parcheggi a San Giacomo a seguito dei lavori per la nuova stazione adesso al centro della discussione c'è il sottopasso dimenticato. Da anni.

Sottopasso di via San Giacomo a Laives: "Dopo otto anni non si è risolto nulla"

I consiglieri del Pd a Laives hanno presentato un'interrogazione per conoscere gli interventi di risanamento del sottopassaggio pedonale in via San Giacomo. «Nel 2015 ci hanno costruito una campagna elettorale. Oggi nulla si è risolto. Otto anni dopo». Il sottopassaggio pedonale di via San Giacomo ha infiammato l'ultima seduta del consiglio comunale. Sara Endrizzi e Dino Gagliardini, infatti, hanno presentato un'interrogazione specifica chiedendo all'amministrazione quali lavori saranno realizzati e se si arriverà a un risanamento definitivo. Chieste anche le specifiche misure che si intende adottare per impedire imbrattamenti e vandalismi. La risposta all'interrogazione, tuttavia, non ha soddisfatto Gagliardini. «Nel 2015 c'è chi fece un'intera campagna elettorale su questo sottopassaggio che non veniva utilizzato perché di difficile accesso. Abbiamo aspettato 8 anni per vedere l'evoluzione di questo preciso punto politico e oggi siamo all'epilogo. Le fantasie di allora, dunque, si rivelano irrealizzabili. Ne prendo atto». Non si vede, insomma, la luce risolutiva. «Una struttura sostitutiva è impossibile, come allora. I passaggi pedonali ci sono oggi, come allora. Sono solo stati cambiati alcuni semafori per le modificate condizioni della nuova zona edilizia. Siamo all'epilogo di una campagna sostenuta con video, dichiarazioni e foto che non ha portato da nessuna parte».

Ipotesi chiusura.

Con Liliana Di Fede prima cittadina l'attuale sindaco ci attaccò duramente perché proponemmo di chiuderlo visto lo scarso utilizzo e i vandalismi. Oggi pare evidente che quella soluzione non era poi così peregrina. D'altronde i passanti ci girano intorno, gli anziani faticano a fare le rampe e si tratta di un percorso impossibile per chi deve utilizzare carrozzine, passeggini o sedie a rotelle. Guardiamo la realtà in faccia».













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