la tempesta

A tre anni da Vaia il 95% degli alberi caduti in Alto Adige è stato rimosso e lavorato

Più di 1,6 milioni di metri cubi di foreste danneggiate su un area di quasi 6.000 di ettari. Schuler "Cooperazione incredilbile"



BOLZANO. Subito dopo la tempesta Vaia, che ha devastato dal 27 al 30 ottobre 2018 alcune aree dell'Alto Adige, il presidente della Provincia, Arno Kompatscher aveva dichiarato lo stato di emergenza. L'assessore provinciale all'agricoltura e foreste, Arnold Schuler, ricorda che "il fortissimo vento che soffiava a 130 chilometri all'ora ha lasciato un'immagine di distruzione con conseguente schianto al suolo di milioni di alberi".

L'1,7% delle foreste dell'Alto Adige sono andate distrutte a causa del disastro naturale. Si trattava principalmente di pecci o abeti rossi. Per quanto riguarda le aree danneggiate dalla tempesta, le più colpite sono state i bacini idrografici dell'Ispettorato forestale di Bolzano I, Brunico e Merano. Mentre le zone più estese si sono concentrate negli Ispettorati forestali di Bolzano I e Bolzano II.

"Grazie all'eccellente collaborazione dei 2.100 proprietari forestali, degli 86 Comuni, delle autorità forestali e delle aziende private, i lavori di bonifica sono proseguiti in modo rapido ed efficiente", riferisce l'assessore provinciale Schuler che ieri durante un sopralluogo nella zona del Latemar insieme al direttore di Ripartizione foreste, Günther Unterthiner, al direttore dell'Ufficio Amministrazione forestale, Florian Blaas e al direttore d'Ufficio dell'Ispettorato forestale Bolzano II, Hermann Gallmetzer, si è fatto un'idea della situazione in cui versa l'area daneggiata.

Dopo tre anni, il 95 % delle foreste alpine è stato lavorato e rimosso. Solo nelle poche aree in cui non è possibile lavorare in modo efficace e sicuro, il legname danneggiato giace ancora sul terreno.

Anche la quantità di legname immagazzinato non è più molto grande e il 31 dicembre 2021 scadrà il funzionamento provvisorio dell'impianto di stoccaggio umido per il legname da taglio.

"Possiamo essere orgogliosi del lavoro che abbiamo svolto", ha detto Schuler. La flora sta rinascendo e già è possibile vedere le prime piante sui pendii, costruiti per la sicurezza della popolazione. Fortunatamente non ci sono stati grossi problemi con il bostrico, l'unico è stato riscontrato nella parte occidentale del territorio altoatesino. Tuttavia, ciò non è dovuto esclusivamente alla tempesta Vaia, ma è una conseguenza dei danni causati dalla pressione della neve". 













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