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Acqua, i Verdi contro gli sprechi nel turismo: “Gli ospiti ne consumano 500 litri, contro i 200 degli altoatesini”

Von Wohlgemuth: applicare il principio “chi consuma paga” (foto tema Ansa)



BOLZANO. "È giunto il momento di attenersi al principio 'chi consuma paga' e di adottare misure concrete contro lo spreco di acqua o l'uso sconsiderato di questa risorsa limitata, anche e soprattutto nel settore turistico". Lo afferma il co-portavoce dei Verdi dell'Alto Adige, Felix von Wohlgemuth, domandandosi "se le misure di risparmio idrico ora prese in considerazione dalla giunta provinciale terranno conto anche del settore turistico".

In questo settore, osserva von Wohlgemuth, "il consumo di acqua è aumentato costantemente negli ultimi anni. Gli sprechi, a volte assurdi, delle strutture benessere e delle piscine consumano enormi quantità di acqua potabile, ma anche le normali operazioni alberghiere, come la pulizia della lavanderia e l'innaffiatura dei giardini, contribuiscono al consumo stimato di circa 500 litri d'acqua per turista al giorno" che corrisponde a "più del doppio di quanto consumano i sudtirolesi al giorno (circa 200 litri)".

Secondo l'esponente dei Verdi, è, quindi, "difficile pensare di limitare l'uso dell'acqua da parte delle famiglie che innaffiano le piante da balcone o i loro pomodori. Docce più brevi o altre proposte avventurose possono sempre essere utili, ma non sono altro che la proverbiale goccia nell'oceano". Lo stesso vale per l'agricoltura: "Con grandi sforzi finanziari - sottolinea von Wohlgemuth - negli ultimi anni i consorzi di primo e secondo grado sono passati a metodi sostenibili e a risparmio idrico, raggiungendo così la leadership tecnologica in questo campo. In questo ambito non è più possibile ottenere maggiori risparmi a breve termine senza causare danni ingenti alla produzione agricola".













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