LAVORO

Agricoltura, aumentano i lavoratori stagionali locali in Alto Adige

Da Mercato del lavoro news i dati relativi alla stagione del raccolto



BOLZANO.  A causa dell'incerta disponibilità di lavoratori stranieri, è sempre più frequente, nell'attuale stagione del raccolto agricolo, l'occupazione di persone residenti in Alto Adige. Nel dettaglio, si tratta di circa 500-1.000 lavoratori stagionali in più rispetto allo stesso periodo del 2018 e 2019. Lo rileva il bollettino «Mercato del lavoro-news» redatto dall'Osservatorio del mercato del lavoro dal titolo «Agricoltura in tempi di Covid: differenze tra sottosettori e zone di produzione».

La maggior parte di questi nuovi lavoratori, con contratti a tempo determinato, opera per la prima volta in questo settore. A seconda del momento, circa 6.000 - 7.300 lavoratori residenti in Alto Adige sono occupati nel settore agricolo. Tradizionalmente, tuttavia, la maggior parte dei lavoratori stagionali legati al raccolto proviene da paesi quali Romania, Bulgaria, Polonia e Slovacchia. «Le prime settimane della stagione del raccolto mostrano che si punta sui lavoratori già residenti in Alto Adige», informa Stefan Luther, direttore della Ripartizione lavoro della Provincia. In questo contesto, tuttavia, va sottolineato che quest'anno ci sono state alcune agevolazioni per i lavori agricoli non soggetti a comunicazione obbligatoria: ad esempio, l'estensione della collaborazione a parenti e conoscenti o le possibilità per le persone in cassa integrazione. «Nei periodi di punta della stagione del raccolto, tuttavia, oltre il 60% della forza lavoro soggetta all'obbligo di comunicazione proviene dall'estero», aggiunge Luther, secondo il quale, in futuro, «sarà opportuno definire misure mirate per realizzare una maggiore presenza di forza lavoro locale nelle attività agricole stagionali». 













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