Sanità

Aids, nuovi casi in aumento: via al tour della prevenzione

Dal 27 novembre al 2 dicembre un ambulatorio mobile girerà i centri principali. Sarà possibile effettuare il test gratuito. Nel 2023 altri 18 pazienti, l’anno scorso erano 11


Cristina Pelagatti


BOLZANO. Sarà che i progressi della ricerca scientifica sono stati enormi, la diagnosi non equivale più a una condanna a morte e fa meno paura, sarà che per quanto riguarda il pregiudizio di passi avanti invece non ne sono stati fatti e permane lo stigma, sta di fatto che di Hiv si parla sempre meno, mentre i contagi continuano: sono infatti 18 i nuovi casi da infezione da HIV riscontrati in Alto Adige nel 2023 (finora), rispetto agli 11 del 2022 (+61%). «L'Hiv si ferma con informazione e prevenzione. Il quadro intorno alla malattia è cambiato radicalmente e la nostra attenzione non è mai venuta meno» sottolinea Josef Widmann direttore sanitario della Asl nel presentare «Stop Hiv», l'iniziativa organizzata con Croce rossa di Bolzano, Caritas, Centaurus Arci Gay e l'associazione Propositiv Südtiroler Aids Hilfe in occasione della giornata mondiale contro l'Aids, che si celebra il primo dicembre.

Dal 27 novembre al 2 dicembre il tour «Stop Hiv» con un ambulatorio mobile della Cri con a bordo personale dell'Azienda Sanitaria e i volontari delle associazioni coinvolte garantirà informazioni su prevenzione Hiv e cure. Ogni interessato potrà sottoporsi a test gratuiti per individuare l'eventuale presenza di Hiv. In Alto Adige l'incidenza del virus si attesta su 3,6 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, a fronte dei 3,2 del resto d'Italia. Nella nostra provincia vivono circa 700 persone sieropositive.

La primaria del reparto di malattie infettive e responsabile del progetto Elke Maria Erne ha ricordato come siano passati più di 40 anni dal primo caso: «Da allora 32 milioni di persone sono morte per Aids e oggi 39 milioni di persone vivono con infezione da Hiv. L'unico modo per fermare l'Hiv è testarsi. Per questo è importante questa iniziativa che permette a tutti di fare il test rapido gratuito». Angela Pieri, infettivologa del reparto di malattie infettive di Bolzano, ha sottolineato come «crediamo molto in questo progetto, in cui ci seguono anche molti infermieri, perché c'è bisogno di fare diagnosi, ciò di cui bisogna avere paura è il sommerso. Ogni test è gratuito e rigorosamente anonimo». Della necessità di interrompere la catena del contagio ha parlato Miriam Arianna Fiumefreddo, presidentessa di Centaurus Arcigay e rappresentante di Propositiv Südtirol: «La nostra funzione è di promozione di comportamenti protettivi, come il condom e di collegamento con l'azienda sanitaria. Oggi esiste un'arma in più ed è la PrEp, la profilassi pre-esposizione, che con il preservativo è un sistema di prevenzione combinata. Il test rapido gratuito per lo screening Hiv si potrà continuare a fare anche all'Associazione Propositiv in via Bari 14/C». Del fatto che siano cambiate molte cose in tema Hiv ha parlato Pierpaolo Patrizi, psicologo e responsabile Iris, servizio Caritas che si occupa delle persone sieropositive: «31 anni fa ho cominciato a seguire le persone malate sul territorio. La medicina ha fatto passi da gigante, se si seguono le cure oggi l'aspettativa di vita di una persona con Hiv è uguale a quella di una persona sana, ma non è cambiato il pregiudizio che stimola vergogna e senso di colpa e rende la vita dei malati difficile». Il tour «Stop Hiv» partirà da Merano il 27 novembre e terminerà a Laives i 2 dicembre. «Il nostro ambulatorio mobile», sottolinea Manuel Pallua, presidente della Croce Rossa provinciale, «permetterà di testarsi e proteggersi, grazie a un'iniziativa organizzata con un lavoro di squadra di altissima qualità». A Bolzano l'appuntamento sarà l'1 dicembre (ore 14-18.30 in piazza Domenicani) e il 2 dicembre (ponte Talvera, ore 8.30-12.30).













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