L’iniziativa

Alto Adige contro il razzismo: 30 associazioni in campo e tanti eventi

E nascerà lo sportello antidiscriminazione nell’ufficio del difensore civico

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BOLZANO.  “Sei sicur* di non pensare in modo razzista?”, è la domanda principale della campagna che mira a sensibilizzare sul fatto che il razzismo, basato su pregiudizi radicati nella mentalità comune, spesso accade inconsapevolmente.

Attorno al 21 marzo, giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione, si svolgono in tutto il mondo delle settimane d’azione. In Alto Adige vengono convocate dall’OEW-Organizzazione per Un mondo solidale. Quest’anno, dall’8 al 21 marzo, circa 30 associazioni parteciperanno all’iniziativa con eventi di vario genere, al fine di portare il pubblico a informarsi, riflettere e dialogare sulla problematica.

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Bolzano, una serie di appuntamenti contro il razzismo

Presentate le "settimane di azione contro il razzismo": dall’8 al 21 marzo, circa 30 associazioni parteciperanno all’iniziativa con eventi di vario genere, al fine di portare il pubblico a informarsi, riflettere e dialogare sul tema (foto Matteo Groppo). LEGGI ANCHE L'ARTICOLO: Trenta associazioni in campo

Nel periodo delle settimane d’azione gli enti partecipanti avvieranno una campagna di sensibilizzazione sull’argomento. Questa campagna, pubblicata sul sito dell’iniziativa (www.stopracism.it/la-campagna) e sui social media dell’OEW e delle organizzazioni partecipanti, è stata progettata dalla studentessa di Comunicazione e Cultura Samia Kaffouf.

“Con l’evoluzione delle dinamiche sociali si sta anche verificando un’evoluzione della concezione di razzismo: il dialogo rispetto a questa tematica, quindi, non si può ancora fermare, poiché non si tratta ancora di un argomento superato” sostiene Samia Kaffouf. In merito a ciò, Kaffouf sottolinea anche come le nuove dinamiche di razzismo si debbano contestualizzare all’epoca contemporanea e come, di conseguenza, vadano attualizzati anche i discorsi e le modalità con cui si affronta oggi la problematica. Basti pensare, per esempio, alle cosiddette “nuove generazioni”, composte da quelle persone nate e/o cresciute in Italia da genitori o antenati con origini estere: stiamo osservando che con loro si vengano a creare nuovi fenomeni e nuove dinamiche di discriminazione, diverse e spesso più subdole rispetto a quelle a cui i migranti di “prima generazione” possano essere stati soggetti.

“È fondamentale riflettere sul proprio pensiero e le proprie azioni, soprattutto quando si ha il privilegio di non essere soggetti a questo tipo di discriminazioni”, afferma Adrian Luncke, collaboratore dell’OEW e coordinatore dell’iniziativa “Stop Racism!”. 

Anche la Difensora civica Gabriele Morandell ha commentato positivamente le azioni delle associazioni altoatesine. In un futuro molto prossimo, all'interno del suo ufficio verrà aperto lo Sportello Antidiscriminazione, istituito dalla Provincia di Bolzano, che si occuperà in modo permanente anche delle disparità di trattamento a sfondo razziale, oltre a svolgere un importante lavoro di networking e di sensibilizzazione.

“Oggi, ciò che può unire persone e popoli è senza dubbio più importante di ciò che contribuisce all'incomprensione, alla divisione e al conflitto”, sostiene Fernando Biague, direttore del Centro di Ricerca e Formazione sull'Intercultura, riprendendo la parola chiave “incontro” nella conferenza stampa di oggi a Bolzano.

Il calendario con gli eventi del 2021, le rispettive associazioni organizzatrici e i loro contatti è disponibile sul sito dell’iniziativa (www.stopracism.it/events).













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