Famiglie

È allarme “settimana Sharm”: la Provincia taglia i soldi al Vke 

Il grido di dolore dei volontari di Egna: «Il mancato contributo provinciale ci costringe ad alzare le quote da 65 a 100 euro». Tutta colpa della clausola che obbliga l’associazione a svolgere almeno cinque giorni di attività


Gianluca Marcolini


EGNA. Delle due l’una: evitare la chiusura delle scuole, e soprattutto degli asili, abolendo la cosiddetta “settimana Sharm”, prerogativa ormai anacronistica e tutta altoatesina nata per consentire alle famiglie che lavorano nel turismo di andarsene in vacanza appena terminata la stagione estiva, oppure continuare a investire nei servizi alle famiglie, garantendo ai genitori impossibilitati a prendere le ferie dal lavoro la possibilità di avere a disposizione un luogo sicuro dove lasciare i propri figli nel periodo che va dal 2 al 5 novembre, per l’appunto durante la “settimana Sharm”.

L’appello, che è anche un grido di dolore, viene lanciato dall’associazione Vke che in Alto Adige organizza iniziative rivolte alle famiglie. «Se la Provincia non ha la possibilità di sostenere finanziariamente le attività che svolgono le associazioni come la nostra, che hanno come obiettivo quello di aiutare le famiglie, allora si prenda la decisione di tenere aperte le scuole e gli asili, evitando così i guai ai genitori durante la settimana Sharm», spiega Antonietta Montel, presidente della sezione di Egna di Vke.

Il problema che solleva Montel accomuna tutte le associazioni impegnate nei servizi alle famiglie, «tra l’altro queste associazioni si basano sul volontariato puro», spiega la presidente.

Il guaio è presto spiegato: la Provincia, quest’anno, ha deciso di inserire una postilla nel regolamento che disciplina l’assegnazione dei contributi alle associazioni operanti nel sociale.

«In caso di attività che durano meno di cinque giorni, non è previsto alcun finanziamento», spiega Lucio Giorio, che per conto della sezione di Egna (fa parte del direttivo) si è occupato della parte burocratica necessaria alla richiesta di finanziamento. «Nei giorni scorsi è arrivata la lettera della Provincia che ci avvisava della mancata erogazione del contributo - racconta - e per noi è stata una doccia fredda. La clausola dei cinque giorni è nuova, inserita solo quest’anno, e noi non ce ne siamo proprio accorti ma nessuno poteva immaginarselo. Come sezione, nata dieci anni fa ad Egna, organizziamo attività di animazione durante la settimana Sharm, a carnevale e quindi in estate. Per colpa del Covid abbiamo operato una riorganizzazione che prevedeva la divisione dei bambini in gruppi più piccoli, impegnati in differenti animazioni, e la cosa è piaciuta, tanto che volevamo riproporla. Il costo preventivato era di 22mila euro, 15mila a carico della Provincia».

La settimana Sharm è in calendario dall’1 al 7 novembre, quindi i giorni da “bollino rosso”, per le famiglie, sono da martedì 2 a venerdì 5 (l’1 è Ognissanti). In totale sono 4 giorni, uno in meno dei 5 richiesti dalla Provincia per l’erogazione dell’aiuto economico. «La cosa dei 4 giorni era già successa in passato ma finora non c’erano mai stati problemi», sottolinea Giorio. L’associazione si è così rivolta al Comune chiedendo di intercedere nei confronti della Provincia ma il pressing è andato a vuoto.

«A quel punto abbiamo deciso di tagliare il tagliabile - prosegue - e ridurre il preventivo di spesa fino a 14mila euro, rinunciando ad alcune attività, e alzando la quota a carico delle famiglie da 65 a 100 euro». Il rimanente della spesa, circa 10mila euro, sarebbe stato da dividere fra la stessa associazione, che avrebbe messo mano a fondi propri, e il Comune di Egna. Dalla giunta, però, è arrivata la rassicurazione di una compartecipazione alla spesa con una cifra non più alta di 3mila euro, somma tra l’altro divisa in due tranche (la più sostanziosa l’anno prossimo). La Vke di Egna, dunque, dovrà sborsare 7mila euro. «La soluzione che sta bene a tutti in realtà c’è: tenere aperte le scuole», ribadisce la presidente Montel.













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