Aeroporto, il Psi: perso tempo dopo il referendum

Laives. Nella coalizione a sostegno di Luca Bertolini i socialisti del Psi ci sono con una propria lista con il garofano e sono stati determinanti nel raggiungimento di questa coesione a sostegno di...



Laives. Nella coalizione a sostegno di Luca Bertolini i socialisti del Psi ci sono con una propria lista con il garofano e sono stati determinanti nel raggiungimento di questa coesione a sostegno di Bertolini, candidato unico del Centrosinistra a Laives.

Sullo scalo aeroportuale si esprimono senza giri di parole. «L'esito del referendum del 2016 - sottolinea Alessansdro Bertinazzo - ha visto prevalere ampiamente i “no”. Il quesito proposto prevedeva finanziamento pubblico e Master Plan (piano di sviluppo). Quindi no alla gestione pubblica, no a quel piano di sviluppo. Tanti di coloro che hanno votato no erano e sono convinti (sbagliando, perché non era quello che era stato riportato nel quesito ndr) che lo scalo potesse essere chiuso. I socialisti hanno sempre sostenuto che non fosse così, in quanto lo scalo è strategico per esercitazioni militari ed amatoriali. Quello che si può limitare e regolamentare, sono i voli di linea. Non potendolo fare il pubblico, non si può impedire di farlo ai privati. Ed ecco tornati al piano di sviluppo che a tutt'oggi non è stato "aggiornato". Chi lo doveva fare? La politica ovviamente. A che livello? Direi a partire da quella comunale, in primis Laives, la cui giunta ha avuto mandato dal Consiglio che, giustamente, a prescindere dalle posizioni dei singoli gruppi, deve tenere in considerazione la volontà degli elettori. Il progresso non lo fermiamo, lo possiamo gestire con la buona politica, quella del dialogo e del confronto. Non quella muscolare, delle azioni legali e delle ordinanze. Con questo modo di agire sarà la magistratura a dettare e a scrivere sempre le regole. Lo scalo è statale ed il Consiglio di Stato ha già posato il suo mattoncino. Ha sentenziato e le sentenze del Consiglio di Stato sono inappellabili. Come sempre tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare, ovvero si è percepita una temperatura (la voglia di chiudere lo scalo) ma in realtà la temperatura era più bassa (no alla partecipazione pubblica e no a quel piano di sviluppo). Adesso i buoi sono scappati e nessun martire può permettersi di piangere».

Per essere chiari: bisogna attivarsi per contenere il danno.

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