Onorificenze

Da Hintner a Terzer: Appiano premia i suoi big

La cerimonia a giugno, in prima linea lo chef stellato e il notissimo enologo. Con loro due artisti (Robert Scherer e Sieglinde Tatz Borgogno) e il musicista Andrea Bonatta 


Massimiliano Bona


APPIANO. Due artisti (Robert Scherer e Sieglinde Tatz Borgogno), uno chef stellato (Herbert Hintner), un musicista (Andrea Bonatta) e un enologo (Hans Terzer): sono questi i cinque personaggi locali che il 6 giugno riceveranno l'anello d'onore del Comune di Appiano. «Hanno portato il nome di Appiano fuori dai confini - sottolinea il sindaco Wilfried Trettl - e per questo meritano il nostro riconoscimento. Spero che molte cittadine e molti cittadini partecipino all'evento in calendario alla sala della cultura».

Tra l'altro non tutte le onorificenze hanno lo stesso peso. La cittadinanza onoraria può essere conferita a persone che si sono distinte per meriti straordinari per il Comune e i suoi abitanti. L'anello d'onore va a persone che hanno acquisito fama grazie a particolari meriti in campo politico, scientifico, culturale, sociale, sportivo ed economico. «C'è anche l'attestato di riconoscimento, che viene conferito per servizi pluriennali e per un impegno meritevole nell'interesse del bene comune. La cittadinanza onoraria e l'anello onorario vengono deliberati dal Consiglio comunale, le altre onorificenze dalla giunta comunale».

Dei cinque premiati in questa occasione il più noto è probabilmente Hintner, chef originario della val Casies che ha ottenuto la prima stella Michelin nel 1995. Sempre al suo fianco, in questi anni, la moglie Margot, responsabile del personale e grande esperta di vini. Uno dei complimenti che ancora gli fanno più piacere è quello di Jürgen Dollase della ,,Frankfurter Allgemeine Zeitung" che lo definisce «l'esponente più importante di una meravigliosa cucina contemporanea in cui regionalità e moderna struttura gastronomica s'incontrano».

Con passione e coraggio, Hans Terzer ha portato invece i vini di San Michele Appiano ai vertici dell'enologia italiana. Uno dei suoi grandi talenti è la conoscenza delle varietà, da lui perfezionate negli ultimi 40 anni. «Ogni varietà ha bisogno di una collocazione particolare in vigna, con rese che devono essere improntate sulla qualità». Nel corso della sua carriera si è appassionato alle uve a bacca bianca, rivelandosi nel tempo uno dei pionieri dei vini bianchi in Alto Adige. Sempre Hans Terzer, ha iniziato tra i primi in Alto Adige a vinificare i bianchi in barrique. Nel 1997 la rivista "Il Gambero Rosso" lo ha inserito tra i dieci migliori winemaker del mondo.













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