Davide, sei mesi a Londra e l’esperienza con FI

Laives. Si candida con Uniti per Laives, tra i più giovani nella coalizione del centrodestra a supporto di Christian Bianchi. Vive a Laives, un passato a Londra e un trascorso nelle file di Forza...



Laives. Si candida con Uniti per Laives, tra i più giovani nella coalizione del centrodestra a supporto di Christian Bianchi. Vive a Laives, un passato a Londra e un trascorso nelle file di Forza Italia, Davide Gasparini vuole portare la voce e le richieste dei giovani in Consiglio comunale.

Davide Gasparini, ci parli un po’ di lei.

Ho 23 anni, da tre ho finito ragioneria, ma poco dopo ho accettato una proposta da una commerciante di Laives e per più di un anno ho lavorato con lei. Ho avuto modo di conoscere il via e vai di Laives, le esigenze di chi fa commercio e quindi dei miei compaesani.

Poi, si è trasferito in Inghilterra, come mai?

Per fare una esperienza sono partito per Londra dove ho vissuto sei mesi. Mia cugina vive li, il suo compagno è un manager nel settore della ristorazione e mi ha coinvolto nell’attività da lui gestita dove ho potuto fare una esperienza bellissima che mi ha permesso di imparare meglio l'inglese.

Perché è ritornato?

Spinto dal richiamo della famiglia e degli amici. Quindi, un mio amico ambulante mi ha preso per una stagione con lui e dopo quella esperienza oggi ho intenzione di iniziare una collaborazione per un futuro business.

Da quanto mastica politica?

Cinque anni fa mi è stato proposto di mettermi in gioco a Bolzano, perché dopo l’uscita di scena di Luigi Spagnolli un dirigente di Forza Italia mi aveva chiesto di creare il gruppo giovani FI a Bolzano. Ho reclutato una decina di ragazzi, abbiamo fatto campagna elettorale capendo come andava il mondo, non è andata bene ma è stata un’esperienza che mi ha permesso di crescere.

Da Forza Italia a Bolzano a una candidatura a Laives con il sindaco uscente Bianchi, come mai?

Un anno e mezzo dopo quella esperienza ho iniziato a parlare con Christian Bianchi, mio vicino di casa. Lui conosce la mia famiglia, sa che siamo persone per bene e così ho iniziato a sentirmi con il gruppo di Uniti per Laives, partecipando a qualche riunione. Quest'anno ho deciso di dare il mio contributo al gruppo.

Perché proprio con Bianchi?

Il suo è un gruppo che mostra tanta voglia di dare supporto ai giovani. È stata unna decisione improvvisata, devo essere sincero, forse sono stato uno degli ultimi a dare conferma, ci ho messo parecchio a riflettere. Parlando con gli amici che mi hanno chiesto di fare il portavoce delle istanze dei giovani, mi sono fatto coraggio e ho deciso di provarci.

Senta, ma è vera la storia che i giovani di Laives per divertirsi emigrano a Bolzano?

C'è questa abitudine di emigrare a Bolzano, perché a Laives si dice che non ci sia nulla da fare. Un mantra che vale per tutte le città, devo dire. Come si è potuto vedere in questi cinque anni, l'amministrazione ha creato eventi e promosso iniziative, quello che manca è l'iniziativa di un imprenditore che decida di investire soldi nello svago a Laives. Il successo lo si è visto con il Capodanno, con le iniziative di Dodorevic.

Da dove pensa si debba partire?

Dalle scuole medie, abituando i ragazzi di Laives alle iniziative del teatro di San Giacomo, ad esempio.

Altri progetti?

Mi piacerebbe vedere qualche ragazzo di Laives aprire un negozio o un bar. A Laives manca il ricambio di generazione da parte dei giovani. I commercianti storici stanno andando in pensione, nel punto 12 del programma ci sono in previsione giusto incentivi economici per i giovani. J.M.













Altre notizie

Il funerale

L'ultimo saluto a don Cristelli, il prete "scomodo"

Una folla a Miola di Piné per l'addio al prete giornalista interprete del Concilio Vaticano II. Fu vicario parrocchiale a Oltrisarco e poi tra i fondatori del sindacato regionale dei giornalisti. Il vescovo di Trento Lauro Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

 

 

Attualità