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Donne straniere, in Bassa nasce lo sportello per l’integrazione 

In via Stazione. Braito: «Molte ragazze, dopo i 14 anni, spariscono dai radar. Vogliamo scongiurare altri casi simili a Saman» Il servizio spazia dallo spid alle richieste di affido. Tra i finanziatori Provincia, Comprensorio e 11 Comuni della zona


Massimiliano Bona


EGNA. «Dopo i 14 anni molte ragazzine straniere che frequentavano i nostri Centri giovanili spariscono letteralmente dai radar: abbiamo deciso così di creare uno sportello dedicato per dare a loro (e a tutti gli immigrati ndr), la possibilità di essere aiutate»: a parlare è Michele Braito, direttore del Centro giovani interetnico Jugend Cultura Unterland, il più importante in assoluto in Bassa Atesina. L’obiettivo di fondo è anche quello di scongiurare altri casi «tipo quello di Saman, la diciottenne uccisa perché non accettava l’idea del matrimonio combinato impostole dalla famiglia. Anche in zona ci sono giovani che si sono tolte la vita in contesti analoghi».

Chi sostiene il progetto?

La Provincia, innanzitutto, con il servizio di coordinamento per l’integrazione, ma anche il Comprensorio Bassa/Oltradige, il Distretto sociale e 11 Comuni. Lo sportello si trova in via Stazione 14, al Point, ed è già operativo.

Quanto dura il progetto? Che costi ha?

Il progetto ha durata triennale e costa circa 100 mila euro l’anno.

Quante persone lo seguono?

Al momento sono occupate due collaboratrici che nelle nostre intenzioni devono saper dare ai migranti le prime informazioni. Ma anche la lista degli interlocutori.

Come riuscirete ad attirare l’attenzione dei migranti?

Faremo pubblicità presso le fermate dei bus, molto utilizzate dagli stranieri, ma stiamo elaborando anche una app dedicata.

Ma per fare comunità avete in programma anche attività ricreative per stranieri e per donne immigrate in particolare?

Sì, organizziamo dei corsi di lingua ma siamo impegnati anche in un corso di nuoto per donne migranti. Vogliamo intercettare i bisogni di questo target di popolazione che, numericamente, sta diventando sempre più importante anche in Bassa Atesina.

Lo sportello è già operativo. Quali sono le richieste base?

La più semplice è l’attivazione dello Spid ma ci sono richieste anche più complesse come le pratiche per ottenere un bimbo straniero in affido. C’è chi transita da noi anche solo per alcune declucidazioni legate al permesso di soggiorno.

Lei ritiene che le richieste di aiuto aumenteranno?

Assolutamente, la platea interessata si sta ampliando a macchia d’olio. Il nostro, in Bassa Atesina, è un servizioi pilota e, se continuerà ad avere questi riscontri, potrà essere esteso presto ad altre realtà.

 













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