la kermesse

Egna, in 13mila alla “Festa dei Portici” «Mesi di lavoro ripagati alla grande» 

Enorme soddisfazione da parte delle associazioni impegnate nella tre giorni di musica, gastronomia e divertimento: «L’organizzazione costa un duro lavoro e un alto dispendio di energie, ma alla fine ci permette di ritrovarci e ci aiuta nelle nostre attività»


Daniele Bebber


EGNA. Mezzo secolo. Tanto tempo è trascorso dagli albori della Festa dei Portici (Laubenfest) di Egna, giunta fin qui (quasi) senza soluzione di continuità, eccezion fatta per gli anni della pandemia. Un evento che ha riscosso l’ennesimo incredibile successo di pubblico, forse mai così numeroso: i numeri, secondo le stime di chi conosce bene la festa, parlano di circa 13mila visitatori nell’arco dei tre giorni di festeggiamenti.

«Quando la Laubenfest è nata, facevo il falegname e ho costruito con il mio datore di lavoro gli allestimenti per la prima edizione», racconta Edward Delvai, presidente dell’associazione nazionale carabinieri cinofili, sezione Alto Adige, protagonista di uno degli stand della festa che si è svolta nel fine settimana. Per il suo gruppo si trattava di una prima volta assoluta. «In realtà, faccio anche parte da trent’anni del direttivo sciistico degli Oclini, perciò, di fatto, partecipo alla festa praticamente da sempre».

Anche il Vke è all’esordio” nella gestione di uno stand gastronomico: «È il secondo anno che partecipiamo e ci stiamo ancora attrezzando per feste con così tanto afflusso di gente anche se organizzando molti campeggi siamo già abituati a gestire tante persone. Per noi è veramente un piacere, vediamo persone che conosciamo, che tutti sono soddisfatti», le parole di - narra Antonella Ragione, cassiera del gruppo.

Fra i gruppi con maggiore esperienza Ennemase, unica associazione che non ha somministrato bevande alcoliche. «Un conto è viverla da fruitore, soprattutto in età giovane, e un conto è parteciparvi stando dietro al bancone di uno stand. Se ci sei dentro come associazione la vivi in maniera diversa, perché ti dai da fare, ci lavori prima, durante e anche dopo», il commento della presidente Carla Nones.

Il dietro le quinte di ogni festa costa un gran lavoro e un gran dispendio di energie. Ma restituisce anche una gran soddisfazione, senza contare che grazie a questa festa si possono organizzare, poi, numerose altre attività. «Per noi e per tutti quelli che abitano a Egna, questa festa è un momento “famigliare”, perché qui si incontrano tutti» afferma, con un gran sorriso, il comandante dei vigili del fuoco volontari, Josef Bertignoll, sottolineando come sia necessario partire due-tre mesi prima ad organizzare.

«Durante questi tre giorni lavorano circa quaranta pompieri, non solo gli attivi. Iniziamo il mattino alle 10 e andiamo avanti fino alle 2 di notte». «Ci vuole un mesetto per organizzare un po’ tutto. Poi servono tre quattro giorni per montare tutto lo stand e allestire il necessario. Finita la festa servono un paio di giorni per mettere a posto» spiega Luca Dondero per conto del gruppo Cai Egna, di cui è presidente. «È molto dura ma è bellissimo. Da anni è una manifestazione ben organizzata e tradizionale per la nostra società» dice Philipp Zuchristian presidente dello Sci Club.













Altre notizie

Attualità