Fidanzato geloso brucia l’auto della «ex» 

Sul giovane di Levico - che continua a dichiararsi innocente - i carabinieri della Bassa hanno raccolto pesanti indizi


di Mario Bertoldi


EGNA. Un giovane di 25 anni di Levico Terme è stato arrestato su disposizione della magistratura di Bolzano con l’accusa di incendio doloso. Il 21 novembre dello scorso anno avrebbe incendiato e distrutto l’auto dell’ex fidanzata che l’aveva lasciato in via definitiva qualche giorno prima dopo un rapporto a due un po’ burrascoso. Il giovane si sarebbe vendicato alla sua maniera architettando l’attentato incendiario, eseguendo personalmente il piano, ma finendo in guai grossi proprio a seguito dei primi sospetti nutriti dalla ragazza e sulla base della testimonianza di una donna che si trovava sul balcone della propria abitazione per fumare una sigaretta..

Bloccato dai carabinieri su ordine di custodia cautelare emesso dal tribunale di Bolzano (per pericolo di reiterazione del reato) ieri mattina (in occasione dell’udienza di garanzia davanti al giudice Peter Michaeler) il giovane ha preferito non rispondere a nessuna domanda del magistrato ma ha ottenuto la revoca della custodia cautelare. Il provvedimento è stato sostituito con due divieti importanti: il ragazzo sotto inchiesta non potrà avvicinarsi alla sua ex e non potrà entrare nel Comune di Egna ove la giovane donna abita. Il giovane resta ovviamente sotto procedimento penale per incendio doloso. Anche ieri l’indagato non ha ammesso nulla ma a suo carico vi sono alcuni indizi pesanti. In primo luogo agli atti del procedimento c’è la testimonianza di una donna che la sera del 21 novembre si trovava sul proprio balcone di casa per fumare una sigaretta. Vide arrivare in zona una «Fiat Punto» rossa (proprio il modello di auto del sospettato), vide scendere dalla vettura un giovane che prese dal bagagliaio una tanica, avvicinandosi ad un’ altra auto parcheggiata nei pressi. Dopo circa un minuto il ragazzo tornò sulla «Fiat Punto» e si allontanò in fretta. Dopo poco la vettura presa di mira (una Audi Q3) fu avvolta dalle fiamme. La vettura distrutta era stata lasciata parcheggiata poco distante da un locale pubblico dove la proprietaria (ex fidanzata dell’indagato) stava trascorrendo la serata tra amici. Le indagini non sono state semplici nonostante il giovane di Levico fosse finito ben presto nell’elenco dei sospettati proprio per come si era concluso il rapporto sentimentale tra i due giovani. L’indagato non aveva sostanzialmente mai accettato la decisione di lei di chiudere il rapporto ed aveva così maturato l’idea di vendicarsi. Le indagini dei carabinieri si sono poi sviluppate sulla base di importanti riscontri come le immagini del passaggio dell’auto dell’indagato al casello di Trento nord nei minuti precedenti (in entrata) e successivi (in uscita) all’attentato. I tabulati telefonici hanno poi evidenziato la presenza del telefono cellulare del giovane in zona Egna proprio nell’ora dell’incendio.

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