Il costone minaccia Magré Intervengono i “rocciatori” 

L’intervento. Imbracati a dovere, gli operai-acrobati hanno messo in sicurezza la parete Da tempo smottamenti e scariche di sassi pregiudicano la serenità degli abitanti del centro


Bruno Tonidandel


Magré. Operai-rocciatori-acrobati imbracati in parete stanno lavorando in questi giorni a Magré per rendere più sicuro il costone di montagna che sovrasta il paese e che preoccupa soprattutto i residenti di alcune case del centro storico. Si può dire da sempre, la montagna che incombe sull’abitato scarica di quando in quando sassi, ghiaia e materiale vario, specialmente dopo violenti temporali o piogge abbondanti.

È ben vero che negli anni è stato fatto molto per rendere più docile la parete rocciosa imbrigliandone con reti paramassi i punti più critici. Ma anno dopo anno i pericoli di crolli si susseguono e di conseguenza è necessario correre ai ripari per garantire una maggior sicurezza a chi risiede nelle abitazioni più a rischio.

I lavori di questi giorni da parte di operai e tecnici dell’impresa trentina “Alta Quota” consistono nel controllare e rendere ancora più sicure le reti poste tempo fa per bloccare la caduta di materiale ghiaioso e sassi, soprattutto in vicolo Parrocchia, dove nell’autunno scorso e nel mese di febbraio i residenti avevano lamentato la pioggia di ghiaia dalla montagna. Gli operatori controllano la rete paramassi e, se necessario, sostituiscono gli ancoraggi trapanando la montagna. Questo provoca un rumore assordante che crea disagi ai residenti. D’altra parte si tratta di un lavoro indispensabile per garantire la sicurezza dei residenti. Proprio di recente, dopo il sopralluogo di tecnici e geologi dell’Ufficio provinciale Geologia e prove materiali, aveva deliberato un ulteriore intervento non solo in vicolo Parrocchia a ridosso degli edifici Chini, Degasperi e Poli, ma anche in via Johann Steck, la strada che costeggia il monte, verso sud fino all’abitato della località di Lafot. La spesa per questi lavori di manutenzione straordinaria delle opere di protezione ammonta a 35.714 euro.













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