Lebenshilfe, finti operatori chiedevano soldi in Bassa 

L’associazione denuncia. «Sono stati notati in giro con tanto di scatole per le donazioni»  Si sono rivolti ai residenti «in modo invadente». Si ipotizza che vengano da fuori regione


Massimiliano Bona


Salorno. Due finti operatori sono stati sorpresi in questi giorni in Bassa Atesina a chiedere soldi per conto della Lebenshilfe, associazione altoatesina da anni impegnata a sostegno dei disabili, anche con l’intento di sgravare le famiglie e favorire il reinserimento lavorativo e sociale.

L’allarme è stato lanciato ieri, sul web, dalla stessa associazione, che invita la popolazione a prestare la massima attenzione e a non fare offerte a questi sedicenti volontari.

«Attenzione! La Lebenshilfe fa notare che in Bassa Atesina due giovani uomini stanno usando il nome dell'associazione in modo illegale per raccogliere fondi. Sono in giro con tanto di scatole per le donazioni e si rivolgono le persone in modo invadente. La Lebenshilfe dichiara di non essere affatto in contatto con queste persone e sottolinea inoltre di non ricorrere e di essere mai ricorsa nemmeno in passato ad una tale forma di raccolta di denaro. I cittadini sono invitati a non prestare attenzione alle due persone in questione e a non fare donazioni».

La rabbia dei residenti.

I due sedicenti operatori-volontari della Lebenshilfe, associazione presente da decenni sul territorio, sarebbero stati notati, in effetti, da diversi residenti, che sui social hanno confermato di essere stati avvicinati anche in modo poco educato.

«Questo genere di truffe - sottolinea una residente - vanno immediatamente denunciate alla polizia o ai carabinieri. Anche perché non è tollerabile che ci sia qualcuno che specula alle spalle delle persone deboli o svantaggiate». È possibile che si tratti di persone provenienti da fuori regione. Di sicuro saranno fatti ulteriori accertamenti sul territorio.

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