Magré, tagliati tra le proteste due maestosi cedri 

Per Rfi in caso di maltempo «potevano finire sui binari»  I residenti: «Andavano tutelati, sacrificio immotivato» 


di Bruno Tonidandel


MAGRÈ. I due bellissimi cedri che abbellivano la stazione ferroviaria di Magré non ci sono più. Operai dell’amministrazione delle Fs armati di motoseghe, l’altro giorno e in poche ore, hanno fatto uno scempio dei due vecchi alberi ancora in ottima salute nonostante gli anni. Il motivo della “soppressione”? “Ragioni di sicurezza”: in caso di forte temporale avrebbero potuto essere sradicati e la loro mole avrebbe potuto invadere i binari con conseguente disastro ferroviario. Previsioni apocalittiche. Di fatto ora la stazione dello scalo Magré-Cortaccia è diventata più brutta e più povera.

I due cedri crescevano rigogliosi nel piazzale antistante l’edificio, fra la sala d’aspetto con distribuzione automatica dei biglietti e la massicciata. Nella parte nord del fabbricato esiste la sede degli alpini di Magré che comprende anche quelli di Cortina.

Erano loro che curavano i due grandi alberi e l’arredo floreale del piazzale, tanto che questa stazione era considerata una delle più accoglienti sull’intera linea da Verona al Brennero.

In effetti uno dei cedri si trovava proprio all’interno del recinto di fronte alla sede delle Penne Nere. Ovviamente loro non hanno potuto opporsi al volere delle Ferrovie.

Hanno solo chiesto ed ottenuto che il tronco non venisse tagliato alla base, al livello, per intenderci, del terreno. E così è rimasto un mozzicone un po’ antiestetico che forse, potrebbe trasformarsi in una struttura artistica. Non è detto infatti che, più avanti nel tempo, dal troncone rimasto potrebbe essere ricavata un’opera scultoria a soggetto alpino o religioso. Lo deciderà il direttivo dell’associazione Ana del paese.

Se gli alpini sono un po’ rammaricati della scomparsa dei due grandi alberi, anche passeggeri e pendolari che frequentano quotidianamente la stazione, hanno costatato lo scempio della scomparsa dei due cedri, manifestando la loro contrarietà alla decisione delle Ferrovie.

Perplessi anche i residenti: «Quegli alberi andavano tutelati. Hanno reso la nostra stazione una delle più accoglienti della zona. Il taglio, a nostro avviso, era immotivato. Non ci sentivamo a rischio di sicuro».

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