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Bolzano, in via Palermo l’aggressione della baby gang: «In 10 contro uno con coltelli e spranghe»

Nel quartiere cresce la paura dopo il ripetersi di episodi violenti: «Sono giovanissimi ma bene organizzati, hanno sentinelle e scappano quando avvistano la polizia»



BOLZANO. Nella notte tra venerdì e sabato le volanti della squadra mobile sono intervenute per fermare un bolzanino armato di pistola soft-air, che aveva provocato paura tra i residenti delle case Ipes. Durante i controlli, il bolzanino ha aggredito gli agenti, azione che gli è costata una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.

Quella notte in molti si sono affacciati alle finestre, svegliati dal trambusto. Secondo il racconto di una testimone, residente nel quartiere, l'uomo trovato in possesso dell'arma ad aria compressa non era solo. Il bolzanino si era infatti giustificato con gli agenti dicendo che si stava difendendo da alcuni aggressori.

La lite, in dieci contro uno

«Abbiamo sentito una forte lite», racconta la testimone. La donna preferisce restare anonima, per tutelarsi da soggetti che sembrerebbero frequentare abitualmente la zona. «Dieci ragazzi, in apparenza nordafricani, stavano discutendo con l'uomo», racconta, «Li vediamo spesso in queste zone, sono una gang che semina paura tra chi abita qui. Così tanto che molti non fanno più scendere i bambini a giocare in cortile. Uno di loro, il capo probabilmente, ha poi colpito l'uomo e tutti gli altri hanno tirato fuori coltelli e spranghe».

Lo hanno aggredito in dieci contro uno, prosegue la testimone, «eravamo terrorizzati, pensavamo che lo avrebbero ucciso. Abbiamo chiamato la polizia». E poi? «Abbiamo sentito delle urla e loro che scappavano. Anche il rumore metallico degli oggetti caduti a terra. Lì è rimasto l'uomo con la pistola che probabilmente li ha spaventati», risponde la signora.

All'arrivo delle volanti il bolzanino era solo, con in mano la pistola da soft-air.

La paura del quartiere

«Noi abbiamo paura - prosegue la testimone - sono ragazzini giovani, i più piccoli avranno 12 anni e i più grandi intorno ai 20, però sono violenti e spesso girano armati con coltelli e spranghe, come è successo l'altra notte. Si sono addirittura organizzati, hanno sentinelle che avvisano i compagni quando arrivano le volanti. Spesso si sentono dei fischi. Lì è facile scappare e nascondersi, ci sono cinque vie di fuga tra via Aosta e via Palermo, quando la situazione inizia a farsi brutta, si nascondono nel cortile e nel garage della casa a fianco. Quella notte, quando la polizia è andata via, li abbiamo visti cercare la droga nei cespugli con il flash del telefono».

Prosegue il racconto sulle bande: «Ormai le persone del quartiere non chiamano nemmeno più le forze dell'ordine, tanta la paura di ricevere minacce. Questi ragazzi distruggono moto, bici, tutto e noi ormai viviamo nel terrore».













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