A Bolzano crescono rapine e borseggi

I dati indicano un incremento del 6,4% dei reati in tutta la provincia. In leggero calo invece i furti in abitazione


di Alan Conti


BOLZANO. In Alto Adige crescono i reati e cala, di riflesso, la percezione di sicurezza. La statistica pubblicata ieri da "Il Sole 24 Ore" indica per la provincia di Bolzano un aumento del 6,4% dei crimini nel 2013: 17.836 in totale e 3.459 ogni 100 mila abitanti. I dati sono quelli diffusi dal Ministero dell’Interno. Nella classifica delle città capoluogo, comunque, l'82esimo piazzamento di Bolzano resta buono (prima Milano, ultima Benevento), ma è sulle singole voci che monta la preoccupazione.

I borseggi, infatti, registrano un'impennata del 13,1% toccando quota 258 ogni 100mila abitanti e portando Bolzano addirittura al 19esimo posto su scala nazionale. Napoli, per dire, fa meglio piazzandosi al 32esimo posto. Aumentano del 27,5% anche le rapine arrivate a 25,8 per 100 mila residenti (71esimo posto) e del 39,9% le truffe o le frodi che ora sono 187 per 100mila abitanti (85esimo posto in classifica).

L'unica nota positiva, quindi, arriva dai furti in abitazione che calano del 5,6% attestandosi a 163 per 100 mila abitanti e lasciando Bolzano al 99esimo sui 106 capoluoghi.

Dispensa tranquillità, in ogni caso, il questore di Bolzano Lucio Carluccio. «Non dobbiamo farci sviare dalle variazioni percentuali perché in una realtà come quella bolzanina, con numeri bassi, possono bastare pochi episodi a determinare oscillazioni anche considerevoli». Meglio, dunque, mettere gli occhi su realtà simili per un raffronto. Trento, per esempio, si posiziona 72esima con un incremento identico a Bolzano: +6,4%.

«Dal punto di vista dei furti in casa - continua Carluccio - andiamo meglio in Alto Adige con 163 epidodi contro 307, sulle truffe e le frodi siamo in linea (187 da noi contro 212 del Trentino)». Paghiamo qualcosa sulle rapine e sui borseggi. «La differenza delle prime tra le due città regionali è di 6 rapine per 100 mila abitanti in tutto il 2013. Sarebbe meglio non ci fossero, ma non parliamo di un'enormità. Sui borseggi, effettivamente, bisogna fermarsi a riflettere. Probabilmente gli altoatesini sono meno accorti e tendono a fidarsi di più. In questa categoria, infatti, ricadono tutti quei furti operati senza danno a persone o cose: per esempio il borsello incustodito sulla bicicletta. È necessario, probabilmente, continuare a insistere sul tasto dell'attenzione». C'è, infine, un dato su scala nazionale a far sorridere Carluccio. «Su tre milioni di reati abbiamo un milione di arresti. Significa che un terzo dei responsabili viene individuato: non poco. Possiamo essere soddisfatti».

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