A Laghetti scatta la raccolta firme per avere il medico

Da questo mese l’ambulatorio è chiuso: visite solo a Egna Acli e sindacati chiedono alla Provincia di intervenire



EGNA. Laghetti senza medico non ci vuole stare. E così le associazioni del paese, a cominciare dalle Acli e dai sindacati, hanno avviato una raccolta firme per chiedere alle istituzioni di risolvere il problema. Che si è presentato nella sua realtà proprio questo mese, quando l’ambulatorio è stato definitivamente chiuso a doppia mandata. La richiesta è semplice: la frazione di Laghetti deve riavere il suo medico che ha sempre avuto anche quando il paese contava 900 anime, ora a maggior ragione visto che viaggia oltre i 1.300.

Della vicenda si era già occupata l’amministrazione, però finora senza esito positivo. È successo che il dottor Klaus Raffeiner ha dovuto lasciare l’incarico, portando l’Azienda sanitaria a riaprire il bando per assegnare la condotta di Egna senza però inserire come clausola l’obbligo di mantenere servizio anche a Laghetti. L’attuale medico, vincitore del bando, ha dunque avvisato i pazienti che il suo ambulatorio sarebbe stato soltanto ad Egna a cominciare proprio dal mese di aprile.

Sulla lettera che accompagna la richieste delle firme a supporto, le motivazioni della protesta sono estremamente chiare e molteplici. La prima, e più immediata, è quella della “scomodità”, soprattutto perché generalmente chi si rivolge al medico ha problemi di salute e quindi anche difficoltà di movimento. Basti pensare alla popolazione anziana, sempre più numerosa, che magari non può nemmeno contare su mezzi propri per muoversi da un paese all’altro. E così i residenti di Laghetti dovranno andare ad Egna e mettersi in coda, perché giocoforza l’affollamento dell’ambulatorio sarà superiore.

Non solo. L’altra motivazione riguarda il dispensario farmaceutico, un servizio molto apprezzato a Laghetti. Che però senza ambulatorio potrebbe sparire. Chi infatti va ad Egna per farsi visitare e molto più probabile che compri le medicine nei paraggi. Insomma, la frazione rischia di perdere due importanti servizi in un colpo solo. Per evitare che ciò accada ecco la raccolta firme, affinché le istituzioni - soprattutto la Provincia che ha competenza diretta su questi aspetti - trovino le soluzioni più opportune.

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