A Salorno l’artista dei Krampus

Luca Pojer studia alla Accademia di belle arti e per passione realizza le maschere terrificanti


di Francesco Cattani


SALORNO. Sono di un giovane artista di Salorno alcune delle maschere da Krampus più spaventose e belle di tutto l’Alto Adige. Classe 1993, Luca Pojer frequenta il terzo anno dell’ Accademia di belle Arti «G.B. Cignaroli» di Verona. Nei fine settimana e in estate torna a Salorno e nella sua cantina-laboratorio realizza le maschere. Spaventose e terrificanti, nel periodo natalizio vengono indossate dai diavoli che accompagnano San Nicolò.

Quando ha iniziato?

«Quattro anni fa, quando frequentavo l’istituto d' arte "A.Vittoria" di Trento. Un professore ci chiese di realizzare una maschera in argilla. Mi sono ispirato alla tradizione e ho scelto il Krampus. Mi è piaciuta e mi sono detto “adesso provo a farla in legno”. Era la prima volta che scolpivo questo materiale: mio padre mi ha dato gli scalpelli, mi ha insegnato come tenerli in mano e cosa fosse la venatura. Il resto l'ho imparato da solo. All' istituto d'arte infatti frequentavo l'indirizzo pittorico, solo adesso che frequento l’ accademia studio scultura».

Come si realizza una maschera di Krampus ?

«Impiego 3-4 settimane, perché uso un legno verde, solitamente tiglio, che poi deve seccarsi. Parto dal tronco, lo “sbozzo” con la motosega, poi scolpisco la parte esterna: in questa fase bisogna essere veloci, perché il tronco ha ancora al suo interno il midollo, che “lavora” fino a spaccare la maschera stessa. Poi svuoto l’ interno: alla fine la maschera arriva ad una spessore di circa un centimetro. A questo punto inizia la fase di pittura e successivamente quella di applicazione delle parti esterne (corna, pelli) e l’ imbottitura interna, in cuoio».

Dove trova il materiale?

«Il tiglio è molto diffuso in Bassa Atesina. Le corna si trovano facilmente su internet: ci sono negozi online austriaci specializzati in maschere per Krampus, dove puoi acquistare davvero tutto. Un conciatore di Aldino mi fornisce le pellicce».

Quanto costa una maschera?

«Il materiale costa attorno ai 200 euro: solo le corna costano dai 50 agli 80 euro, poi ci sono i vari pellami. Gli occhi costano 20 euro, ma adesso ho iniziato a realizzarli da solo in ceramica cotta. L’ opera finita costa attorno ai 600 euro, ma vendo raramente le mie opere. Per me questo non è un lavoro, è una passione».

Ha vinto dei premi.

«Il mio professore di storia dell'arte, nel 2012, mi suggerì di partecipare ad un simposio di scultura: eravamo all'interno di un centro sportivo, scolpivamo davanti alla gente, divisi solo da una transenna, con un tempo limitato di 3 giorni. Sono arrivato secondo e questo mi ha dato una bella spinta. In un altro simposio, a Capriana in Val di Fiemme, nel 2013, i posti erano limitati: la giuria ha scelto il mio progetto e ho realizzato una scultura alta 1, 30 metri, che è stata esposta durante i Mondiali di Fondo. Sempre lo scorso anno, con la mia opera "Spirito maligno", sono arrivato terzo al concorso "Palazzo Pretorio", durante le Feste Vigiliane».

Al momento frequenta il terzo anno all’ accademia. Ha deciso come proseguire?

«Voglio conseguire la laurea specialistica, ma penso di spostarmi da Verona, perché cerco un biennio con indirizzo specifico di scultura e a Verona invece è misto. Voglio diventare professore e insegnare scultura».

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