Per i rincari l’erogato è destinato a scendere del 20%. Così crollano pure gli introiti per le casse pubbliche

Accise alte, la Provincia perde 36 milioni

Benzinai e autotrasportatori: abbassarle per far calare i prezzi alla pompa


Davide Pasquali


BOLZANO. Il caro carburanti uccide le pompe di benzina: -10% in Alto Adige, con punte fino a -40% vicino alla frontiera. Il governo forse agevolerà le regioni di confine, ma non basta. Gli imprenditori pretendono: scenda in campo la Provincia. Che sta perdendo milioni in accise. Il quadro è drammatico. Confermano Wolfgang Angerer (Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti), Haimo Staffler (titolare del distributore Eni alla rotonda di via Einstein) e pure Thomas Baumgartner (amministratore delegato della Fercam). Al collasso alta Pusteria, alta Venosta, zona di Vipiteno. Tutti a fare il pieno in Austria.

È così vero che nei distributori vicini al confine i carburanti sono stati ritoccati al rialzo (a Innsbruck si spende meno). Ma tanto gli altoatesini arrivano comunque. A frotte. E nel resto della provincia non va meglio. Si pensa di vendere la seconda auto, chi può va in bici. Altra grossa fetta persa sono gli autotrasportatori. Nessuno fa più il pieno in Alto Adige, se non i 50 euro per arrivare al confine.

La sola Fercam, dei 19,5 milioni di litri di gasolio annui, in Alto Adige ne fa solo 0,4 milioni. Non ci guadagnano i benzinai, ci perde la Provincia. E l'impressione è che la politica non abbia colto in pieno le dimensioni del fenomeno. Per capirle occorrono cifre: soltanto l'anno scorso, come spiega Staffler, la Provincia ha incassato in accise 180 milioni di euro. A meno di agevolazioni confinarie, che potrebbero arrivare dal governo Monti a giorni, nel 2012 i benzinai stimano che, a fine anno, il calo nei consumi si attesterà attorno al 20%.

Detta altrimenti, la Provincia rischia di perdere 36 milioni di euro in accise. Sono solo stime, ma anche si perdesse solo il 10%, gli introiti calerebbero di 18 milioni di euro. Il ragionamento di benzinai, imprenditori e autotrasportatori è lapalissiano: la Provincia potrebbe far leva sulle sue competenze, rinunciando a una quota delle accise sul singolo litro di carburante, che così si potrebbe vendere a minor prezzo. Se ne venderebbe di più, molto di più, e il totale delle accise, non solo non diminuirebbe, ma potrebbe crescere.

Nessuno andrebbe più in Austria. I conducenti dei Tir, compresi tutti gli stranieri, tornerebbero da noi (cosa che, ora, non fa nessuno, da almeno cinque anni). Se il prezzo fosse concorrenziale, l'Alto Adige diventerebbe come l'Austria oggi: attirerebbe. I trentini, e pure i veneti. Da Cortina si farebbe il pieno a Dobbiaco. Da Mezzocorona a Salorno.













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