TRIBUNALE

Accoltellò il figlio alla fermata del bus: è socialmente pericoloso

Periti concordi stamane nel corso dell'udienza nel processo per tentato omicidio. L'uomo è sofferente per una grave depressione



BOLZANO. L'uomo che lo scorso anno si avvicinò al figlio in attesa di un autobus alla periferia di Brunico accoltellandolo alla schiena, soffre di una grave forma di depressione (per la quale è da considerarsi semi infermo di mente) ma è anche socialmente pericoloso. Sono queste le conclusioni a cui sono giunti i due periti sentiti oggi dal giudice Walter Pelino (dottor Bonadiman e dottor Piccolin)  nell'ambito del processo con rito abbreviato che vede l'uomo imputato di tentato omicidio. L'imputato, un cittadino albanese da tempo domiciliato in val Pjusteria, è inquisito anche per stalking in quanto dopo la separazione dalla moglie aveva più volte cercato di avvicinarsi alla donna non accettando la decisione della donna di troncare la relazione. L'accoltellamento del figlio avvenne nell'ambito di una situazione molto tesa a livello famigliare posto che l'uomo non avrebbe potuto avvicinarsi ai componenti la famiglia. Il ragazzo, che all'epoca aveva 17 anni, rimase a lungo in pericolo di vita a seguito di alcune lesioni gravi rimediate ad un rene. La prossima udienza è fissata al 12 marzo













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