BOLZANO. La patente di Achammer diventa un caso, tra infrazioni, test, incidenti e il sospetto di un trattamento di favore nei confronti dell’assessore provinciale. La vicenda risale al 2015. Era già trapelata, ma ieri il settimanale Ff le ha dedicato la storia di copertina. Nel febbraio 2015 Philipp Achammer deve sottoporsi al test di revisione della patente. Nei due anni precedenti ha commesso alcune infrazioni, tra cui due contestazioni per uso del telefonino durante la guida. «È vero, ho commesso degli errori alla guida e mi sono ritrovato con 15 punti tagliati sulla patente», racconta Achammer, contattato ieri, «Avevo ancora punti sulla patente, che non mi è mai stata ritirata. La legge prevede però che se reiteri un certo comportamento, allora devi sottoporti alla revisione». Ecco allora Achammer nel febbraio 2015 alle prese con il test. Sbaglia 5 domande, una di troppo. Viene bocciato. L’impiegato dell’ufficio patenti e Achammer verificano le domande e l’assessore contesta la formulazione di un quesito, che nella versione in tedesco sarebbe stato ingannevole. «Ho chiesto all’ufficio patenti di ottenere la documentazione, ma mi dicono che non sarebbe disponibile», racconta ora Achammer. L’impiegato stesso dopo l’esame presenta un ricorso d’ufficio a Roma, accolto la settimana successiva. Intanto però il giorno dopo l’esame fallito Achammer si mette alla guida per recarsi a una riunione di lavoro a Varna, a 15 chilometri da casa, e tampona un’auto. Poteva guidare? L’assessore si difende: «Nessuno all’ufficio patenti mi aveva detto che non avrei potuto usare l’auto. Perché espormi a un simile rischio, se avrei potuto chiamare l’autista della Provincia?». Accolto il ricorso sulla domanda male tradotta, formalmente Achammer risultava promosso. «Ho chiesto io stesso di cancellare tutta la prova e sottopormi a un nuovo test», riferisce, «Volevo evitare ogni sospetto. E invece....». Il mese successivo Achammer effettua il test e la prova pratica e viene promosso. «Ci sono i testimoni», assicura.