Addio a Iole, maestra-mamma di generazioni di bambini 

Il lutto. L’insegnante De Giorgi, scomparsa a 93 anni, ha lavorato con passione per 40 anni prima nelle scuole tedesche e poi alle Dante. Con gli ex allievi era rimasto un forte legame  



Bolzano. Erano passati tanti anni da quando aveva insegnato loro a scrivere in bella copia prima le lettere dell’alfabeto, poi i numeri, ma con molti dei suoi alunni era rimasto un legame speciale. Perché Iole De Giorgi - così la chiamavano i suoi scolari anche se da nubile faceva Berloffa, era sorella dell’onorevole Alcide - non era “solo” la maestra ma era quasi una seconda mamma. Se n’è andata, l’altra notte, all’età di 93 anni. Lascia due figli Simonetta e Franco, a lungo primario del Pronto soccorso del San Maurizio, da sempre impegnato in missioni umanitarie in particolare in Africa.

Originaria di Trento, aveva pochi anni quando con la famiglia si era trasferita a Bolzano. È diventata maestra in un’ epoca in cui le donne che studiavano erano rare eccezioni e quelle che lavoravano fuori casa ancora meno.

Lei aveva scelto la Scuola magistrale: ha insegnato per 40 anni. Prima nelle scuole di lingua tedesca: a Collepietra e a Vandoies. Un tempo “lontanissimi” e quindi scomodi da raggiungere. Ma la maestra Iole non si era fatta troppi problemi: «Aveva la Vespa - racconta il figlio che le era accanto in ospedale quando se n’è andata - e si spostava con quella. In casa è stata lei a prendere la patente prima di mio padre Giorgio e quindi a guidare la nostra Seicento. È sempre stata una donna indipendente. Quando con la mia famiglia sono stato per alcuni anni in Africa, ha preso l’aereo da sola ed è venuta a trovarci: voleva stare con i suoi nipoti ».

Dopo gli anni passati a insegnare la lingua di Dante ai bambini di lingua tedesca, era arrivata la cattedra alle Dante Alighieri. «L’insegnamento - dice Franco De Giorgi - era la sua vita e gli alunni erano come dei figli da seguire, capire, incoraggiare. Ricordo che portava me e mia sorella Simonetta a conoscere le sue classi; ci portava anche in gita con i suoi bambini. In prima elementare sono stato anch’io suo alunno. Vuol sapere una cosa curiosa? L’unico cinque in italiano - la mia materia preferita - l’ho preso da mia madre».

Andata in pensione, abitava per cinque mesi a Civiasco, in Piemonte, paesino d’origine del marito, e il resto dell’anno lo passava a Bolzano, dove alla parrocchia Tre Santi aveva creato un gruppo di cucito. Nell’agosto del 2017 era rimasta vedova, ma accanto aveva i figli e i nipoti Luca, Silvia, Nicola.













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