Addio a Mario, una vita a scuola con la grande passione del jazz 

Montagnana se ne è andato all’età di 87 anni. Come docente di educazione tecnica lavorò per decenni alle scuole medie Foscolo Fondatore del Jazz Club Bolzano: portò nel capoluogo altoatesino musicisti del calibro di Chet Baker, Mal Waldron e Johnny Griffin



Bolzano. Negli ultimi anni le sue presenze - il venerdì sera tra il pubblico degli appassionati di jazz al Laurin - si erano rarefatte. Nondimeno il nome di Mario Montagnana a Bolzano è indissolubilmente legato a questo genere musicale. La sua grande passione, insieme a quella dell’insegnamento. Una vita nelle scuole per Mario che se ne è andato martedì scorso all’età di 87 anni. Ma anche un percorso nel ed accanto al jazz. Arrivato dal Veneto a Bolzano nel secondo Dopoguerra intorno ai 13 ani d’età, frequenta l’Istituto tecnico industriale. Poi inizierà la carriera di docente. Varie scuole, fino all’approdo alle medie Foscolo. Insegnante di educazione tecnica. Scopre il jazz nel negozio di dischi della famiglia Garzon in piazza Domenicani. Si distingue anche come organizzatore, negli istituti scolastici come in campo musicale. Siamo a cavallo tra il 1970 ed il 1980. Fonda il Jazz Club Bolzano insieme a Nicola Ciardi, Vinicio Mattei e Luciano Fumai in collaborazione con analogo club a Rovereto. Concerti, quasi sempre gratuiti, con gruppi regionali. Poi le grandi firme del jazz mondiale. Arrivano nel capoluogo altoatesino musicisti del calibro del trombettista e cantante americano Chet Baker, noto per il suo stile lirico e intimista e per essere stato tra i principali esponenti del «cool jazz». Uno che ha suonato con gente come Gerry Mulligan ed Elvis Costello. Siamo nel 1975, a Bolzano arriva anche il pianista Mal Waldron, attivo nelle band guidate da Charles Mingus e John Coltrane. Nel suo tour, suonerà in Alto Adige con un trio composto anche da Gianni Cazzola alla batteria e Dodo Goya al contrabbasso. E poi ancora il concerto del sassofonista Johnny Griffin.

Tutte esperienze che si riveleranno utili anche per chi ha poi portato avanti le altre successive rassegne jazz in Alto Adige. Mario Montagnana andava poi fiero della sua raccolta di dischi, oltre 3 mila, acquistati in decenni di passione. Nel 2009 sarà divulgatore nell’«L’ABC del jazz», quatto serate in cui un pubblico di addetti ai lavori, ma non solo, aveva potuto seguire a Bolzano attraverso la proiezione di filmati inediti con il sapore dell’ evento live il lungo percorso che ha portato il jazz, nato come musica "nera" e popolare, a divenire, tra sperimentazioni e talenti sempre nuovi, il fenomeno rarefatto che poi riempirà i teatri.

La messa in suffragio per Mario Montagnana - lascia la moglie Pia ed i figli Livio e Sandra - si terrà dopodomani 22 febbraio, alle ore 11, nella chiesa Don Bosco. M.D.













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