Bolzano

Addio a Vito Stallone, il re degli sfasciacarrozze 

Un personaggio che ha segnato un’epoca. Originario di Catania, s’è spento a 84 anni. Per oltre trent’anni è stato un punto di riferimento di privati, officine e carrozzerie a caccia di ricambi


Paolo Tagliente


BOLZANO. A Bolzano, la prima volta, era salito nel 1961. Per un errore del ministero della Difesa, aveva dovuto lasciare la sua Catania per svolgere il servizio militare nel capoluogo altoatesino, nonostante fosse già padre di tre bambini. Smessa la divisa, Vito Stallone era nuovamente sceso nella sua Sicilia, dalla sua famiglia. Il destino, però, aveva scritto che Vito, in Alto Adige, sarebbe tornato presto - nel 1965 - con moglie e figli. E che qui avrebbe fatto fortuna. Con caparbietà e intuito, infatti, Stallone, scomparso all’età di 84 anni, aveva aperto un’attività di sfasciacarrozze a Laives, in via Rio Vallarsa che, in breve, sarebbe diventata punto di riferimento per meccanici, carrozzieri e privati cittadini di tutta la provincia. «Mio padre s’era inventato un lavoro dal nulla – spiega la figlia Lucia – e, andando contro i consigli di tutti, aveva deciso di aprire la sua attività in via Rio Vallarsa».

Erano gli anni Settanta e in molti pensavano che, così decentrata, l’azienda di quel siciliano schietto e sorridente avrebbe avuto vita breve. Non fu così. Il fiuto per gli affari e le indubbie doti commerciali, uniti a una cordialità tutta mediterranea, fecero ben presto decollare l’attività, che si espanse su una vasta area. «Credo che, per quanto riguarda l’estensione – continua Lucia – quello di mio padre fosse uno degli sfasciacarrozze più grandi del Triveneto. A quella sua creatura, mio padre ha dedicato tutta la sua vita lavorativa e penso che chiunque avesse una macchina, in Alto Adige, nella fascia d’età compresa tra i 50 e i 70 anni, abbia avuto a che fare con mio padre, direttamente o indirettamente».

Da “Autodemolizioni Stallone” era possibile trovare pezzi di qualsiasi vettura, di ogni marca e modello. Anche quelli più strani, anche quelli apparentemente più piccoli e insignificanti. Lì c’era tutto. In un’epoca in cui le macchine potevano essere ancora riparate anche da privati dotati di un po’ di perizia e qualche attrezzo, bastava fare un salto da Stallone per trovare immediatamente il pezzo gemello a quello che si era rotto. La spesa era minima, il risultato garantito. E in quella stessa epoca, in cui i corrieri non consegnavano ancora i ricambi spediti dall’altra parte del mondo e ordinati online solo poche ore prima, anche le officine e le carrozzerie accorciavano i tempi e riducevano i costi, rivolgendosi all’azienda di Laives. Un’epoca lontana in cui, nel suo settore, Stallone è stato senza dubbio un protagonista.

Vito lascia la moglie Maria, i figli Giovanna, Nino (che ha idealmente raccolto l’eredità del padre e gestisce un’officina a Roverè della Luna), Angela e Lucia.













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