Aeroporto, Atr72 per il rilancio 

Nei piani di Abd Holding aerei da 70 posti e silenziosi. Pochi voli ma sempre pieni e a prezzi bassi 


di Paolo Campostrini


BOLZANO. «Dovranno scegliere tra due aerei. L'Atr 72 ma il 600, l'ultima versione. Oppure il Q400. Il primo costa quasi la metà e porta gli stessi passeggeri» dicono i tecnici all'aeroporto. Parlano di vettori, a San Giacomo, perché già sta filtrando la cornice del piano di rilancio dello scalo. Alla Abd holding, costituita dalla cordata imprenditoriale Josef Gostner-Haselsteiner-Benko mantengono la massima riservatezza in attesa della decisione della Provincia dopo la loro proposta di acquisto dell'aeroporto.

Ma la possibile e quasi definita cornice di intervento di divide in due capitoli: l'offerta finanziaria, il cui contenuto sarà discusso e reso pubblico entro il 22 febbraio, e il piano industriale. Quest'ultimo, secondo indiscrezioni, si basa su una serie di capitoli, tutti indirizzati alla compatibilità d'esercizio e al raggiungimento di una serie di risultati in termini di ritorno economico e “aziendale”. Al centro, come già emerso nei giorni scorsi, ci sarebbe la volontà da parte della holding di costruire una compagnia aerea autonoma.

Ecco come si configurerebbe, in linea di massima il piano: 1) una gestione dell'infrastruttura da indirizzare verso sinergie di gruppo e risparmio dei costi ; 2) un ridisegno funzionale del personale secondo una logica meno “pubblica” e più mirata alla ottimizzazione delle risorse; 3) un rinnovamento tecnologico generale delle strutture di decollo e di atterraggio per rendere San Giacomo compatibile con gli ultimi standard di volo ai più alti livelli; 4) un'attenzione particolare a tutti gli strumenti per ridurre ogni possibile inquinamento acustico; 5) la dotazione di vettori in grado di rispondere a queste ultime esigenze: per questo sembra emergere una certa predilezione per l'Atr 72, un turboelica italo-francese che, secondo gli esperti “fa meno rumore del meno rumoroso dei treni, quasi una libellula...”. Questi ultimi aerei, accanto al canadese Q400 garantiscono almeno 70 posti al loro interno e possono, a regime, rendere economiche le rotte. L'Atr inoltre è il più venduto in compagnie e scali regionali, così come in effetti è classificato l'aeroporto di Bolzano; 6) infine una politica dei prezzi molto competitiva, sull'onda delle compagnie low cost e di conseguenza una gestione degli orari molto stringente.

Poi c'è tutto l'aspetto legato alle nuove rotte. Sempre secondo indiscrezioni, queste sarebbero le intenzioni della holding, una volta ottenuto il via libera all'acquisto dello scalo: 1) un volo per Roma, uno la mattina presto ed uno la sera; 2)Un volo per uno hub “entro Schengen” all'estero: o Francoforte o Monaco o Vienna; 3) l'intensificazione di collaborazioni regionali: ad esempio il volo Aosta-Bolzano; 4) il ripristino del traffico estivo dei charter da riprogrammare dopo la rinuncia di Austrian-ex Tyrolean ai voli 2019 per il sud Italia stante l'incertezza sul futuro dello scalo.

Con questi tre voli di linea effettivi, dunque senza una eccessiva intensificazione delle rotte, il gruppo pensa di poter raggiungere una base di economicità iniziale.

Altro aspetto è quello del riempimento dei voli: meno aerei ma tutti sold out è la strada di decine di compagnie regionali che hanno trovato il loro target pur senza un eccessivo numero di voli.

Dunque anche una politica di marketing aggressiva, relazioni nazionali e internazionali già in intensificazione e l'eventualità di sinergie tecniche e in termini di personale (piloti) per non gravare sui costi vivi. Ma lo scoglio sarà il 22.

L'assenza di concorrenza nell'offerta di acquisto fa comunque pensare che Abd holding stia già facendo i suoi conti.

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