Aeroporto, Comprensorio deciso a restare neutrale

Lanziner: «Non c’è una posizione unanime, giusto far decidere la gente» Del fronte del «no» per adesso fanno parte Laives, Vadena, Ora e Termeno


di Massimiliano Bona


EGNA. Non è un mistero che in Bassa Atesina sul tema aeroporto prevalga il «fronte del no», al punto che è facile prevedere che sarà uno dei Comprensori in cui - al referendum del prossimo 12 giugno - prevarranno i voti contrari al piano di rilancio. Nell'ultimo periodo diversi Comuni - da Laives a Ora, da Vadena a Termeno - hanno adottato delibere nelle quali manifestavano il loro dissenso al potenziamento dello scalo, al fine di renderlo economicamente sostenibile soprattutto in prospettiva. Ecco allora che diversi di questi Comuni hanno spinto - non solo dietro le quinte - per arrivare ad un pronunciamento analogo da parte del Comprensorio Oltradige Bassa Atesina. Ma una risoluzione di questo tipo non è arrivata perché non è stata riscontrata la necessaria unanimità, come spiega il presidente del Comprensorio Edmund Lanziner. «Ci è sembrato giusto lasciare liberi i cittadini di decidere. Nel Comprensorio che guido ci sono 18 Comuni e non tutti la pensano allo stesso modo. È vero che si registra una prevalenza di no, ma non sarebbe stato corretto mettere in imbarazzo gli altri con una delibera a maggioranza contro il progetto». Anche perché i Comuni, è bene sottolinearlo, saranno toccati dal progetto in modo profondamente diverso. Se da un lato è possibile comprendere la posizione contraria di Laives o Vadena, in quanto direttamente confinanti con l'aeroporto, dall'altro sembrano dettate più da valutazioni di pancia le prese di posizione di altre cittadine, come Magrè, che - per la sua posizione geografica - non avrebbe nulla da temere, ma solo da guadagnare, almeno a livello turistico. Non è un caso che a Termeno l'ex sindaco Dissertori si sia pronunciato a favore del piano di rilancio dello scalo («dal punto di vista dei rumori inquinano molto di più i trattori e le moto che sento ogni giorno passare vicino a casa che non gli aerei che invece vediamo lontani sopra la nostra testa», ha detto). Come hanno sottolineato recentemente anche diversi albergatori della Bassa i vantaggi dal punto di vista turistico, anche per gli agritur, «sarebbero notevoli anche per le nostre zone, che potrebbero averne un ritorno positivo».

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