Aeroporto, ora tocca al Consiglio di Stato

L’udienza è stata fissata per il 10 febbraio. L’Abd preme per lo sblocco dei lavori di ampliamento



BOLZANO. L’annosa vertenza per l’ampliamento dell’aeroporto Dolomiti di Bolzano approderà a breve (il 10 febbraio prossimo) al Consiglio di Stato. L’Abd, la società pubblica che gestisce lo scalo di San Giacomo, sta premendo infatti per sbloccare al più presto i lavori. Intende, anche, tutelare i propri interessi in caso di eventuali ricorsi da parte della ditta che si è aggiudicata l’appalto per l’ampliamento. Al gruppo Verde questa mossa di Abd non è piaciuta, perché - secondo Riccardo Dello Sbarba - contraddice quanto affermato dal governatore Arno Kompatscher.

«Al Consiglio di Stato - sottolinea Dello Sbarba - Abd ha anche chiesto l'annullamento del blocco dei lavori decretato dal Tar, per poter rapidamente procedere all'allungamento della pista ancora prima del pronunciamento del Consiglio di Stato. Ciò significa vanificare in anticipo gli effetti di una eventuale sentenza che confermi la bocciatura del Tar. La Giunta provinciale viene dunque meno agli impegni presi dallo stesso presidente Kompatscher fin dalla campagna elettorale. Non è certo un "nuovo stile", ma la vecchia linea del duo Durnwalder-Widmann: difendere l'aeroporto a tutti i costi, anche contro l’evidenza della sua inutilità. Significativa, a questo proposito, la risposta data dall'assessore provinciale Mussner all’interrogazione dei Verdi sulle ragioni del ricorso al Consiglio di Stato: "l'ampliamento (della pista) confluisce nel nuovo concetto", dice Mussner. Dimostrando ancora una volta che il concetto non è nuovo, ma vecchio».

L’impostazione dei Verdi non è condivisa dalle categorie economiche, che ritengono «essenziale» uno scalo regionale funzionante. Anche l’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, ha sempre sottolineato la necessità di allungare la pista a poco più di 1.400 metri per ragioni di sicurezza. I numeri dell’aeroporto di Bolzano, solo con la linea per Roma, sono più che buoni con circa 60 mila passeggeri in un anno. La richiesta, dunque, c’è. Nonostante le forti perplessità degli ambientalisti.

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