Affitto troppo caro, un altro negozio lascia il centro città

A fine mese chiude «10 Dance», vetrina di abbigliamento Al suo posto, in galleria Ariston, un marchio germanico


di Ezio Danieli


MERANO. Continuano a chiudere in città i negozi più piccoli. L'ultimo, in ordine di tempo, che si appresta ad abbassare per sempre le saracinesche è 10 Dance all'inizio della galleria Ariston dalla parte di via delle Corse. Il negozio vende abbigliamento e sta concludendo le svendite. La chiusura è prevista alla fine del mese. Poi arriverà un punto vendita di articoli sportivi che fa parte di una catena germanica. Il proprietario dice che "gli affari anche l'anno scorso sono andati bene. Il volume degli stessi è addirittura cresciuto del 30%. Chiudiamo perché lo spazio per il tipo di merce che abbiamo è troppo esiguo e il canone di affitto è troppo alto. Abbiamo di conseguenza deciso di potenziare il negozio che abbiamo a Trento, dove i canoni di locazione richiesti sono più convenienti che a Merano”.

Un tema, quello dei canoni di affitto per i negozi, che è particolarmente sentito. E la situazione rischia di aggravarsi perché non si intravedono soluzioni immediate.

Rischia anche la città, che sta perdendo alcune delle caratteristiche per le quali era diventata un motivo di richiamo. Ora anche a Merano le grandi catene e il franchising iniziano a farla da padroni e mettono in vendita le merce che un turista trova anche a casa propria. E tende ad esserci un’uniformità merceologica che non può fare bene. Servirebbe un cambio, auspicabile ma non semplice.

C'è una ricetta per poter cambiare questo stato di cose? “Bisognerebbe - ha detto più volte Gundolf Wegleiter, fiduciario comunale dell'Unione commercio - modificare la mentalità diffusa, rischiare qualcosa di più, ringiovanire, anche se il ricambio generazionale non è mai semplice. C'è da affrontare anche la questione dei costi di affitto per i locali da adibire alle attività commerciali”. I costi dell'affitto, spesso elevati, riguardano anche le grandi catene di vendita oppure i negozi di franchising. Ma loro non hanno difficoltà finanziarie. Accettano di pagare anche cifre che sono considerate elevate da un commerciante tradizionale. Le grandi catene sono numerose in riva al Passirio. Hanno influenzato con la loro merce il mercato nostrano, quello che si distingueva per la peculiarità dei prodotti. Fino ad una decina di anni fa nessuno aveva previsto neppure lontanamente che si sarebbe arrivati a questa situazione. Invece siamo qui a riferire quello che sta accadendo anche in riva al Passirio. O si trova il modo di reagire, in qualche modo, all'attuale situazione o le conseguenze saranno ancora più evidenti. Coinvolgendo anche quel ruolo turistico che ha sempre avuto il commercio a Merano.

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