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Aggressione allo stadio Druso, la Polizia esamina i filmati  

Sia il Südtirol che il Catanzaro esprimono solidarietà a Francesca Fiori, presa a schiaffi e a calci allo stadio. Entrambe le società chiedono che si faccia chiarezza. Intanto sull’episodio emergono versioni contrastanti
IL FATTO Bolzano, Francesca Fiori aggredita allo stadio Druso dai tifosi
LA SOCIETÀ Catanzaro calcio: «Solidarietà alla bolzanina aggredita dai tifosi»



BOLZANO. «Prima, dopo, durante la partita Südtirol-Catanzaro tutto si è svolto normalmente. A nostro avviso si è trattato di un episodio, grave ma isolato, avvenuto al di fuori del settore ospiti. Stiamo però esaminando i video,per capire cosa ha scatenato l’aggressione ed individuare eventuali responsabilità». La Questura dunque è al lavoro, per ricostruire quanto avvenuto, sabato pomeriggio, al termine della partita giocata allo stadio Druso. La vittima Francesca Fiori, presidente del consiglio di circoscrizione Don Bosco, ha raccontato di essere stata presa prima a schiaffi, poi scaraventata a terra e colpita con calci da un gruppo di 4-5 persone, dopo che dirigendosi verso i bagni, aveva urtato accidentalmente una giovane tifosa del Catanzaro e quel gesto era stato interpretato “molto probabilmente come una provocazione”.

Ma lei, che ieri ha ricevuto una serie di attestati di solidarietà tra cui quelli della squadra del Catanzaro, adesso ha solo voglia di tornare alla vita di ogni giorno, oltre che allo stadio. Come aveva annunciato fin da subito non farà denuncia e a chi invece la esorta a farlo, risponde con una nota: «La mia espressione di non denunciare, è dovuta al fatto che so che le autorità competenti visioneranno le telecamere presenti, vedranno tutto ciò che è accaduto e decideranno come procedere. Non ho rilasciato altre dichiarazioni per evitare fraintendimenti in un momento in cui il fatto era appena successo. In ogni caso la pratica è affidata al mio avvocato che valuterà come procedere».

E mentre sui social infuriano le polemiche sulla dinamica dei fatti, è arrivata in redazione la lettera di una giovane calabrese, residente a Bolzano, che riferisce di aver assistito all’episodio e dà una versione diversa dell’accaduto. Resta comunque il fatto che Fiori è stata presa a calci da più persone. È questo è inaccettabile.

Catanzaro: fare chiarezza

I primi a chiedere che si faccia luce sull’accaduto sono i dirigenti dell’Us Catanzaro che, in una nota, esprimono “incondizionata solidarietà alla donna, condannando qualsiasi atto di violenza perpetrato ai sui danni”. «L’Us Catanzaro - si legge - non ritiene che l’episodio, per come denunciato alla stampa dalla donna, sia derubricabile a “cose che capitano in uno stadio”, perché cose del genere non si devono mai verificare, e questo va ribadito anche da parte nostra con forza e grande senso di responsabilità. Per questo invitiamo le forze dell’ordine a fare piena luce sulla vicenda. Ciò anche per salvaguardare l’immagine di un’intera tifoseria che, negli ultimi anni in particolare, sta seguendo la squadra in trasferta in modo festoso e composto, riempiendo i settori ospiti di ogni stadio e ricevendo i complimenti dai supporter e dalle società avversarie per la compostezza e la civiltà dimostrata».

Südtirol: sicurezza garantita

Anche Carlo Costa, vicepresidente del Südtirol, nell’esprimere la solidarietà e la vicinanza della società alla propria tifosa, auspica che le forze dell’ordine chiariscano al più presto i fatti: «È molto grave che una donna sia stata picchiata, ma riteniamo che si tratti di un fatto isolato, sicuramente non riconducibile a scontri tra tifoserie. Perché l’incontro di sabato, come quelli della scorsa stagione, si è svolto all’insegna del fair play». Costa fornisce le cifre: «Il Druso ha una capienza di 5.520 posti: 4.407 le persone presenti sabato, di cui 625 nel settore riservato alla tifoseria organizzata e più in generale ai tifosi della squadra ospite. Lo stadio è videosorvegliato e c’è il servizio di sicurezza garantito dalla società. In base alle normative ogni 250 persone dovrebbe esserci uno steward; sabato avrebbero dovuto essercene 20; erano 70 di cui 46 security. Oltre al personale interno, dentro e fuori lo stadio ci sono le forze dell’ordine».

La solidarietà della politica

«Che la violenza, addirittura di più persone contro una donna, e i calci in faccia, siano la strada per risolvere incomprensioni è inaccettabile. Lo sport deve essere occasione di incontro e festa, mai di violenza. Per fortuna Francesca Fiori oggi sta bene e spero vengano prese tutte le misure di sicurezza, perché casi simili non si ripetano più», così l’assessora comunale Chiara Rabini. Solidarietà anche da Carlo Vettori, consigliere provinciale, commissario di FI oltre che candidato alle prossime elezioni: «Quando una donna viene aggredita da un uomo, per qual si voglia motivo, si apre una ferita nella nostra società che ci indigna e ci lascia sgomenti. A maggior ragione se poi, ad aggredire la collega Fiori con calci dopo averla gettata a terra, sono stati più di un avventore. Gli autori di episodi di tale gravità, secondo noi, devono essere denunciati». A.M.

 













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