L’ex ministro de castro 

Agricoltori, nasce l’Autorità contro le pratiche sleali

BOLZANO. Pagamenti in ritardo, aste al ribasso, grandi ordinativi disdetti all’ultimo momento, campagna pubblicitarie addebitate ai fornitori, costi di smaltimento: sono molti gli strumenti...



BOLZANO. Pagamenti in ritardo, aste al ribasso, grandi ordinativi disdetti all’ultimo momento, campagna pubblicitarie addebitate ai fornitori, costi di smaltimento: sono molti gli strumenti attraverso cui la grande distribuzione può mettere in difficoltà i produttori dell’industria alimentare e gli agricoltori. «C’è un nome per tutto questo: pratiche sleali. Più la grande distribuzione cresce, più ha gli strumenti di ricatto sui produttori»: così l’ex ministro Paolo De Castro, oggi vice presidente (Pd) della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, ospite ieri a Bolzano della fiera Interpoma 2018, ha annunciato una novità che nasce per difendere i produttori. È in arrivo l’Autorità nazionale di garanzia contro le pratiche commerciali sleali. È prevista da una direttiva Ue promossa da De Castro. Approvata dal Parlamento europeo il 25 ottobre, sulla direttiva sono iniziati i negoziati con gli Stati. «La settimana prossima incontrerò i ministri dell’Agricoltura, per arrivare a un accordo politico entro Natale. Entro sei mesi gli Stati dovranno recepire la direttiva. Il Parlamento italiano si è già espresso a favore all’unanimità alla Camera e presto voterà il Senato». Sulla Autorità contro le pratiche sleali è arrivato ieri il plauso, tra gli altri, di Gerhard Dichgans, direttore generale del Vog, il potente Consorzio delle cooperative ortofrutticole altoatesine. Quali strumenti avrà l’autorità? «Singoli produttori o categorie potranno inviare segnalazioni anonime su pratiche commerciali sleali. Inizierà una indagine, che potrà sfociare in una mediazione, nella pubblicazione delle pratiche sleali, per arrivare a sanzioni nei casi più gravi», riferisce De Castro, «La stretta ci è stata chiesta dai produttori di tutta Europa, mentre è stata forte l’opposizione della grande distribuzione».













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