Ai gazebo della Lega 455 votanti 

Il sì all’accordo di governo con il M5S vince con il 90%. Lillo: «Leghisti incoerenti»



BOLZANO. Luigi Di Maio e Matteo Salvini comunicheranno oggi al Capo dello Stato Sergio Mattarella il nome proposto come presidente del Consiglio. Sui siti dei giornali il nome più gettonato ieri sera era Giuseppe Conte, professore di Diritto amministrativo. Per la squadra di governo, sembra scontata la presenza di Riccardo Fraccaro, il deputato trentino di adozione, vicinissimo a Di Maio, tanto che nei giorni scorsi il suo nome è sempre comparso nella lista dei possibili premier. Lega e Movimento 5 Stelle sono stati impegnati nel fine settimana in tutta Italia nei gazebo sul contratto di governo. Sabato in Alto Adige ai banchetti della Lega hanno votato 455 persone, riferisce il commissario Massimo Bessone, «con un plebiscito di voti a favore al contratto di governo: 411 sì, 44 no, 90,3% contro 9,7%». A Bolzano hanno votato 112 persone (87 sì), a Laives 119 (114 sì), a Merano 104 persone (96 sì), a Bressanone 48 (47 sì), a Salorno 37 (36 sì), a ora 35 (31 sì).

Fraccaro ieri è intervenuto sul web: «In questo contratto ci sono gli italiani che abbiamo incontrato in campagna elettorale, i giovani che guardano al futuro, i cittadini che chiedono diritti, gli imprenditori stremati dalle tasse, gli anziani in difficoltà. Chi vuole cancellare i privilegi è nel contratto, c'è chi vuole un governo che combatta povertà e disoccupazione, il business dell'immigrazione, la corruzione e il conflitto di interessi. Ci sono le istanze che abbiamo sempre voluto al centro della politica». Nel centrodestra, tutti contro l’accordo tra Lega e M5S. «No al governo pentaleghista», interviene Enrico Lillo (coordinatore provinciale Noi con l’Italia), che sabato ha votato «no» al gazebo leghista, «Altro che “ispirazione tedesca”, il documento base del prossimo governo italiano è un pastrocchio in cui prevalgono statalismo e dirigismo, senza che venga detta una parola su innovazione, nuovi lavori e tecnologie, scuola». Lillo punta il dito contro «la perdita della coerenza politica e della lealtà verso gli alleati, che avevano fatto della Lega un partner affidabilissimo. Ha ragione Carlo Vettori (consigliere leghista, ndr), quando dice che il centrodestra ha vinto le elezioni e la Lega ha ottenuto molti successi anche grazie ai voti degli alleati di coalizione».















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