«Alcol, è allarme per gli over trenta»

Il primario La Guardia: il problema non sono i giovanissimi ma gli adulti, il picco si registra fra gli uomini dai 40 ai 50 anni


di Davide Pasquali


BOLZANO. L’allarme alcol in Alto Adige esiste ma non riguarda i giovanissimi, men che meno i minorenni, come evidenziano i recenti dati Istat, confermati dall’Astat. A destare notevole preoccupazione sono gli over trenta. Lo spiega il primario del pronto soccorso al San Maurizio, Mario La Guardia, Ieri ha partecipato a un incontro con la stampa organizzato dall’assessore Theiner e dal Forum prevenzione. «Fra i giovanissimi - spiega il primario - i ricoveri per patologie correlate all’alcol sono pochi, non così per gli adulti. Il picco si registra in particolare fra gli uomini di età compresa tra i 40 e i 50 anni».

«Noi - chiarisce - siamo un po’ un osservatorio privilegiato, perché il pronto soccorso di Bolzano copre circa 200 mila abitanti». Ossia, più o meno la metà della popolazione altoatesina. La Guardia spiega: «Mi ha fatto un po’ specie leggere di tutta questa problematica sull’alcol e i giovani, di cui tanto si sta parlando». Questo perché «dal 2005 abbiamo iniziato uno studio, anche con gli psicologi di Hands, su tutti i pazienti ricoverati, tenuti in astanteria. La maggior parte degli etilisti, infatti, rimane ricoverato da noi. Dal 2005 ad oggi, parlando dei giovani, abbiamo visto una drastica riduzione dei ricoveri».

Allora, «il problema è questo: la recente statistica dell’Astat riporta dei dati sicuramente veritieri, ma considera i giovani al di sotto dei 29 anni. Noi parliamo invece di minori, ossia sotto i 18, di giovani tra i 18 e i 25, e di quelli oltre i 25». Citando i minori, «l’anno scorso noi, in astanteria, ne abbiamo ricoverati quattro. Erano comunque oltre i 16 anni; sotto i 16 non abbiamo ricoverato nessuno». Poi, «sui giornali appare magari la notizia del tredicenne in coma etilico. Può succedere, però è un caso sporadico. Non è che sono coinvolti tutti i giovani».

Tra i 18 e i 25 anni, «abbiamo un numero di ricoveri maggiore, che si orienta intorno ai 30 all’anno. Non sono persone in coma etilico. Sono pazienti che hanno bevuto e che per vari motivi... o hanno avuto un incidente stradale o arrivano alle tre di mattina ma abitano a Castelrotto o a Bressanone e quindi non è giusto rimandarli a casa. Motivi per cui li si tiene una notte».

«I veri problemi - invece - sono oltre i trent’anni».

Fra i giovani e i giovanissimi ricoverati, «può risultare utile considerare quanti ne sono ritornati per lo stesso problema». Nei minori «non ne è tornato nemmeno uno. Sono stati agganciati dagli psicologi, ma non hanno fatto registrare ricadute. Nei giovani fino ai 25 anni ci sono state due ricadute, una sola volta, un solo episodio. Oltre i trent’anni, invece, il numero è molto più elevato e le ricadute maggiori». Quindi, «l’allarme alcol va benissimo, però per l’adulto. Nel giovane, onestamente, noi abbiamo dei dati che sono veramente confortanti, minimi. Siamo a 4 ricoveri di minorenni su circa 93 mila prestazioni erogate ogni anno dal pronto soccorso del San Maurizio».

Fino a venerdì, nel 2013 non se ne erano registrati. «Poi, lo scorso fine settimana abbiamo ricoverato una ragazza di 17 anni. Erano le 4 di mattina, aveva un’alcolemia alta, ma non era in come etilico, però abitava a Sarentino. L’abbiamo lasciata dormire e la mattina dopo, alle 11, i genitori sono venuti a riprendersela». Insomma, in quattro mesi un solo ricovero.

La Guardia ammette di preoccuparsi molto seriamente del tema, «avendo tre figli, due dei quali minorenni. Però ho visto che, secondo me, sono molto responsabili. Non solo i miei, ma tutta la compagnia di giovani. Ormai, se vanno in discoteca si organizzano con gli shuttle bus e bevono con attenzione. Ne arrivano pochi da noi. E allora, o la gente si organizza a casa, e non li portano più in pronto soccorso, ma fino a quattro o cinque anni fa non era così, o altrimenti stanno veramente bevendo di meno». Parlando informalmente con la Procura dei minori, prosegue il primario, «ho scoperto che loro hanno circa 40 segnalazioni all’anno per abuso di alcol in minori. Ma 40 segnalazioni su tutta la provincia... E non sono i minori in coma etilico, bensì quelli che vengono fermati perché magari disturbano eccetera».

Dunque, «i dati, nei minori, sono veramente bassi. Nei giovani sono assolutamente accettabili. La preoccupazione, grossa, è per gli ultratrentenni».













Altre notizie

Attualità