Alla casta più soldi perché i politici... vivono di più

Tappeiner spiega i calcoli sulle compensazioni: «Lo dicono le tabelle: sei anni più degli altri». E Pahl polemizza con il vescovo


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Pensioni d’oro, nessun bonifico di restituzione ieri sul conto della Regione, dopo quelli di Sabina Kasslatter Mur e Martha Stocker. In compenso uno dei beneficiari delle maxi «liquidazioni» Franz Pahl (1,041 milioni di euro tra denaro liquido e Fondo Family) dopo avere attaccato la Svp, polemizza con il vescovo Ivo Muser. «Quei privilegi non sono in rapporto a quello che guadagnano altre persone. È una situazione indifendibile», aveva dichiarato il vescovo nell’omelia del mercoledì delle ceneri. Pahl firma una lettera aperta al vescovo e protesta: «I pulpiti sono il posto sbagliato per le prese di posizione su questioni di attualità politica». Proprio Pahl, all’epoca in cui era presidente del consiglio regionale, oppose la privacy alla richiesta di avere accesso all’elenco dei beneficiari dei vitalizi. Un veto rotto dall’attuale presidente Diego Moltrer, che ha divulgato tutti gli elenchi sulle pensioni d’oro. Non deve calare l’attenzione sullo scandalo. Prosegue la petizione del nostro giornale, arrivata ieri a 3.155 firme. C’è molta curiosità su quali siano stati i protagonisti dell’operazione che ha portato a ridurre i vitalizi a 2800 euro, in cambio della liquidazione in denaro della differenza ai beneficiari. 30 milioni sono stati versati come denaro liquido e 50 milioni nel Fondo Family gestito da Pensplan. Gottfried Tappeiner, presidente di Pensplan, ha collaborato nel 2013 con Rosa Thaler Zelger e l’ufficio di presidenza del consiglio regionale ad elaborare i criteri. Nella sua intervista alcuni spunti notevoli.

Professor Tappeiner, quale è stato il suo ruolo?

«Ho collaborato, senza compenso, nell’elaborazione dei criteri. Non come presidente di Pensplan, ma come professore universitario».

Da dove partirebbe per spiegare questa vicenda ?

«Dalla valutazione che il vecchio sistema pensionistico per i consiglieri regionali era troppo generoso. Tutti sono stati d’accordo che serviva un punto di partenza nuovo, come è accaduto con questa legislatura».

La giunta regionale, che vuole fare marcia indietro, ha commissionato un parere giuridico. Secondo lei sono diritti acquisiti?

«Ho sempre pensato di sì, altrimenti non avrei collaborato, ma ci sono personalità autorevoli che mettono ciò in discussione. È chiaro che se non ci fossero diritti acquisiti, l’operazione non sarebbe fondata».

Come vi siete mossi?

«Dando un valore ai diritti acquisiti. I parametri sono tre. Il flusso futuro cui una persona avrebbe diritto; la durata, cioè l’aspettativa di vita: il tasso sul quale il valore attuale viene calcolato per il futuro. Il flusso futuro era semplice: bastava applicare le norme regionali relative ai vitalizi».

E l’aspettativa di vita?

«Il riferimento sono le tabelle demografiche Ips55, che vengono utilizzate anche ai fini assicurativi. Ma siamo incorsi in una particolarità: i politici sono un gruppo troppo ristretto, non rientra tra i campioni rappresentativi della popolazione. Si doveva quindi verificare se c’è una correlazione tra l’appartenza a certi gruppi e l’aspettativa di vita. In base ad alcuni studi è emerso che i politici hanno una aspettativa di vita più alta rispetto alla media. La forbice era di 2-6 anni di vita in più».

Non un lavoro usurante.

(ride) «I religiosi hanno l’aspettativa di vita più alta in assoluto... Comunque si è decisi di restare sul valore più basso, due anni. Le donne poi hanno un aspettativa di vita di quasi cinque anni più alta rispetto agli uomini. Si è poi proceduto a calcolare il flusso persona per persona, applicando il tasso reale, circa l’1%».

Chi ha elaborato i calcoli sulla compensazione garantita ad ogni consigliere?

«Non io. È competenza di esperti, una società di attuari. Le cifre le ho lette sui giornali».

A Luis Durnwalder, 72 anni, sono stati assegnati 920 mila euro. A Eva Klotz pochi di più, 1,145 milioni, ma la consigliera ha dieci anni in meno. C’è stata una valutazione generosa della aspettativa di vita dell’ex presidente ?

«I calcoli sono degli attuari: è una categoria professionale che deve garantire la massima affidabilità, escludo che l’aspettativa di vita sia stata calcolata in modo irregolare».

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