Allarme amianto in via Cadorna: bloccata la demolizione delle scuole Kunter

Ci sono anche polveri. Residenti sempre più preoccupati: «Vicino ci sono una palestra e due asili»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Accade a due passi dagli asili Max Valier e Hänsel & Gretel. Il vistoso nastro di plastica giallo e nero con sopra impresso “Attenzione pericolo amianto” è inequivocabile. Altrettanto la scritta sui sacconi abbandonati nel bel mezzo del cantiere: “Attenzione contiene amianto. Respirare polvere di amianto è pericoloso per la salute”. Per fugare eventuali dubbi residui, sulla divisoria metallica montata per impedire l’accesso all’area interdetta c’è pure un cartello con sopra stampato un bel: “Attenzione, possibile presenza di polvere di amianto”.

Siamo quasi in cima a via Cadorna, in zona residenziale, fra condomìni e terrazze di pregio. Il cantiere è quello per la demolizione della succursale delle scuole Kunter, chiuso da mesi e mesi. I residenti non sanno perché: le autorità non hanno avvertito o rassicurato, dalla strada i cartelli dell’amianto non si vedono. Per mesi è stata esclusivamente una questione di decoro: quell’edificio mezzo abbattuto e mezzo no, a pochi metri dalle case vicine, non era il massimo. Ma nessuno dei vicini poteva immaginare le reali ragioni dello stop.

Il cartello esterno. Si era partiti con le migliori intenzioni. La ditta costruttrice, sulla paratia divisoria fra strada e area di cantiere, a ottobre aveva apposto un cartello: “Avviso alla cittadinanza: a breve inizieremo per conto della Provincia i lavori di demolizione della sede distaccata dell’istituto H. Kunter”. Ci impegneremo, si rassicurava, “ad adottare tutte le possibili precauzioni per limitare i disagi che un simile cantiere può causare ma sappiamo che avremo bisogno anche della vostra pazienza e comprensione”. I lavori, raccontano i vicini, sono cominciati a metà autunno - come testimonia un cartello di divieto di sosta datato 15 ottobre - per concludersi quasi subito. Da fuori non si riesce ad arguire nulla: nessun avvertimento, nessuna delucidazione, nessun cartello esplicativo tranne un divieto di accesso, del tutto usuale nelle aree di cantiere.

La visita. L’area è interdetta, ma nel rione si vocifera della presenza di amianto, quindi una visita per toccare con mano è quantomeno doverosa. Scavalcata la recinzione interna non si nota nulla. Per capire occorre proseguire e voltare l’angolo dell’edificio che dà sulla strada (dove, per inciso, a pochi metri dall’amianto si continuano a tenere le lezioni di ginnastica di scuole e associazioni varie). Da via Cadorna non si vede nulla ma, giunti nel cortile interno, a terra sono poggiati diversi grossi sacchi. Sopra c’è impressa una scritta: “Attenzione contiene amianto”. Come non bastasse, poco sotto si specifica: “Respirare polvere di amianto è pericoloso per la salute. Seguire le norme di sicurezza”.

L’edificio della ex scuola. È ancora mezzo in piedi, ma non ci si può avvicinare: transenne metalliche impediscono di procedere. L’area oltre, ingombra di macerie della demolizione ricoperte da un telo, è segnalata col nastro di plastica: “Attenzione pericolo amianto”. Come non bastasse, sulla recinzione è apposto pure un cartello: “Attenzione possibile presenza di polvere di amianto”. Impressionante, il cartello. Perché una cosa è se c’è amianto, un’altra, assai più preoccupante, se si teme la presenza della sua polvere.

Timori. Stando di fronte alla recinzione, con uno sguardo rivolto a sinistra capita di vedere una mascherina, abbandonata dagli operai. Rivolgendo lo sguardo all’insù, sia a sinistra sia a destra, stanno tre condomìni. Chi abita là, non ha a disposizione delle mascherine o simili. Non tutti sanno della presenza dell’amianto. Chi sa, è preoccupato. Assai. E si augura che qualcuno rassicuri e risolva. Subito.













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