Allarme bombe, c’è persino chi le lancia

L’ha fatto un turista su un sentiero in Pusteria. C’è anche chi le “pesca” a Caldaro. I carabinieri invitano alla prudenza


di Susanna Petrone


BOLZANO. Mentre faceva un’escursione su un sentiero in val Pusteria, ha trovato nove proiettili da mortaio, nelle immediate vicinanze di un torrente. Ma invece di chiamare gli artificieri, ne ha raccolto uno e l’ha lanciato: «Volevo provare se funzionava, ma ha fatto cilecca». Questo è quanto un turista tedesco ha scritto in una e-mail ai carabinieri qualche giorno fa. L’ordigno non è esploso e quindi l’ha lasciato vicino al torrente. Poi è tornato a casa e ha scritto agli uomini dell’Arma di Bolzano indicando loro il luogo del ritrovamento. «L’ho lanciata per dieci metri, ma non è successo niente». Se fosse esplosa invece, con ogni probabilità il cittadino tedesco non potrebbe raccontare della sua “scoperta”, visto che le bombe da mortaio hanno effetti devastanti in un raggio di 70-80 metri. Gli artificieri dei carabinieri di Bolzano sono riusciti a recuperare i nove ordigni che sono state disinnescati sul posto.

Il turista tedesco, però, non è l’unico ad aver giocato con la propria vita. Domenica, infatti, un altoatesino ha notato vicino a un pontile sul Lago di Caldaro una bomba a mano (si trattava di una Stielhandgranate, famosa bomba a mano con manico in legno utilizzata durante la prima guerra mondiale). Invece di chiedere aiuto, l’altoatesino ha letteralmente pescato la bomba dal fondo e l’ha adagiata su un prato, vicino alla ciclabile. «Per quanto non ci siano state conseguenze, meglio sarebbe stato se l’uomo si fosse limitato a segnalare la presenza del congegno esplosivo, senza avvicinarsi e rimuoverlo - spiega il colonnello Giuliano Polito, comandante provinciale dei carabinieri di Bolzano -.

Ecco alcuni consigli fondamentali per non rimanere gravemente feriti: «Usare il buon senso; non cedere a curiosità che potrebbero rivelarsi fatali; non toccare gli ordigni; allontanarsi a distanza di sicurezza e far allontanare anche le persone nei paraggi; informare tempestivamente i carabinieri tramite 112; annotare con cura la posizione dei residuati e infine a meno che l'ordigno non sia emerso su una via frequentata, evitare di apporre segnalazioni di vario genere che potrebbero richiamare l'attenzione dei curiosi». Ogni anno vengono effettuati circa una trentina di interventi simili in Alto Adige.

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