L'appello

Allarme Caritas, affitti alle stelle: «È una emergenza sociale» 

Il direttore Franz Kripp: «Nel 2021 versati più di 230 mila euro di aiuti per pagare casa, spese mediche e bollette. In difficoltà anche chi ha lo stipendio fisso. Mancano case albergo per lavoratori e c’è chi vive nei container, una vergogna assoluta»


Valeria Frangipane


BOLZANO. «Casa e carovita, l’emergenza si è fatta insopportabile. Nel 2021 abbiamo versato più di 230 mila euro di aiuti per aiutare le persone a pagare la casa, le spese mediche, le bollette di luce e gas ormai stellari. In difficoltà anche chi ha lo stipendio fisso. E poi mancano case albergo per lavoratori e c’è chi vive nei container, una vergogna assoluta».

Lo dice Caritas che ha presentato la relazione 2021 col direttore Franz Kripp che lancia un appello alla politica per moltiplicare gli sforzi: «Serve una scossa. Immediata. Servono maggiori sostegni a chi è in affitto. Altro che incentivi antismog!».

Nel 2021 è cresciuto l'impegno dell'organizzazione. La Caritas ha accompagnato quasi 24 mila persone, 4 mila in più rispetto all'anno precedente. Così Danilo Tucconi, responsabile area “Abitare”. «Impossibile pagare 800/900/1000 euro al mese di affitto. Non ce la fa neanche chi ha uno stipendio fisso. Lo scoglio è diventato insormontabile. Tra fideiussioni e condizioni capestro varie. E se una volta venivano a chiederci aiuto disagiati, oggi arrivano lavoratori con contratto a tempo indeterminato, giovani, famiglie, donne con bambini ecc. Persone che mai prima avevano bussato alla nostra porta. Ma certo arriva anche chi ha perso il lavoro ed è discriminato per la razza».

E poi c’è il carovita che ha visto aumentare le richieste di aiuto. «In totale, con i nostri servizi (Consulenza debitori e Centro d’Ascolto) abbiamo versato più di 230.000 euro per aiutare i singoli a pagare affitti, spese mediche, bollette della luce e del gas». Come se ne esce? Kripp è convinto che la politica debba moltiplicare gli sforzi, una risposta potrebbe arrivare anche dal disegno di legge che riforma l’Ipes (Istituto di edilizia sociale). «Continuiamo a vantarci spiegando che in Alto Adige fino all’80% della popolazione è proprietaria di una casa, ma ci dimentichiamo di dire che ci sono famiglie costrette a mutui che pesano tutta la vita. Forse sarebbe meglio puntare su affitti sostenibili, come fanno per esempio in Austria e intanto versare più sostegni a chi è in affitto».

Il direttore chiede anche un maggior controllo delle abitazioni convenzionate: «Troppo spesso abitate da famiglie che non ne hanno diritto o affittate ai turisti! Serve un giro di vite... ricordiamo che in Alto Adige contiamo circa 20 mila alloggi vuoti». Kripp entra nel solco del presidente di Assoimprenditori Heiner Oberrauch che insiste perchè la politica realizzi case-alloggio per lavoratori. «Vogliamo trovarci in casa altre “colline Pasquali”? Ancora oggi in Alto Adige vivono lavoratori costretti ai container, per me una vergogna. La nostra provincia ha avuto tutto il tempo che ha voluto per intervenire ma non è successo. E attenzione perchè il carovita sta peggiorando. Sarebbe bene che si riuscisse ad alleggerire anche la pressione fiscale sugli stipendi per dare più respiro a tutti. Chissà».













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