Allergie, impariamo a difenderci 

Ieri esperti all’Upad ed oggi il convegno organizzato dal reparto di Pneumologia del San Maurizio



BOLZANO. Allergie in forte aumento. Di questo e molto altro si è parlato ieri all’Upad - e si parlerà oggi all’ospedale - in occasione della “Giornata allergologica bolzanina”, il convegno organizzato dal reparto di Pneumologia del San Maurizio, con il patrocinio dell’Asl e dell’Aaiito (Associazione allergologi ed immunologi territoriali ed ospedalieri). All’evento sono attesi esperti sia a livello locale che nazionale che affronteranno i molteplici e principali temi del mondo allergologico. La “Giornata” è stata anticipata da un incontro con la popolazione che si è tenuto ieri all’Upad che ha visto - tra gli altri - Lucio Lucchin, direttore U.O.C. di Dietetica all’ospedale di Bolzano, Lucio Bonazza, medico penumologo, Franco Borghesan, specialista in allergologia e Giulio Donazzan ex primario di Pneumologia.

L’epidemiologia - spiega Bonazza - ci dice che le allergie interessano circa il 15% della popolazione generale e l’ultimo studio eseguito in Alto Adige in una coorte di ragazzi di 13 anni ha evidenziato una prevalenza media di rinite allergica del 11.7% e di asma bronchiale allergico del 5,1%. Al centro della questione i principali allergeni rappresentati da acari della polvere (Dermatophagoides), derivati epidermici di animali (soprattutto gatto), muffe (Aspergillo, Alternaria) ed ovviamente pollini. In Alto Adige i pollini più comuni sono quelli di graminacee (erba dei prati, grano, avena), alberi (betulla, nocciolo, ontano), meno frequentemente piante erbacee, come parietaria e composite (fiori a corolla come margherita, dente di leone, assenzio, girasole). Ma attenzione perchè la pollinosi arriva anche a tavola. Nel 25% dei soggetti a rischio vi sono manifestazioni cliniche anche in seguito all’ingestione di frutta e verdura. Si tratta in questo caso della cosiddetta “reazione crociata”: la sensibilizzazione a molecole polliniche si accompagna a sensibilizzazione anche a molecole allergeniche, contenute nei pollini, che sono costituenti fondamentali delle cellule vegetali. Così, si possono avere manifestazioni cliniche anche in seguito ad ingestione di alimenti molto distanti dai pollini. Così ad esempio, la sensibilizzazione a betulla e graminacee si può accompagnare a sintomi in seguito ad ingestione di mela, frutta con nocciolo (pesca, ciliegia, prugna, albicocca), frutta secca, melone, anguria, pomodoro ecc. Si tratta perlopiù di sintomi modesti e non pericolosi, limitati alle mucose orali (Soa: sindrome orale allergica), come prurito/bruciore del cavo, senso di gonfiore linguale e talora laringeo. Dove rivolgersi per la diagnosi e cura dell’allergia respiratoria? Ai primi sintomi - continua Bonazza - è bene rivolgersi al medico di medicina generale, che dopo una prima visita potrà inviare il paziente in Pneumologia all’ospedale, al Servizio Pneumologico Territoriale e, nel caso di bambini, al Servizio di Allergologia della Pediatria del San Maurizio. Negli ambulatori delle prove funzionali di Pneumologia dell’ospedale è attivato anche un ambulatorio dedicato all’asma grave, cioè a quelle forme di asma di difficile controllo, che richiedono monitoraggio stretto e terapie particolari.















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