Alpini, il reggimento Monte Cervino lascia Bolzano

Il ministro della Difesa La Russa ha firmato il decreto: paracadutisti trasferiti a Verona


Davide Pasquali


BOLZANO. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa venerdì ha firmato il decreto: il quarto reggimento alpini paracadutisti di stanza alla caserma Vittorio Veneto di Gries lascerà l'Alto Adige. Destinazione Montorio, frazione di Verona. Un guaio per circa 70 militari (su 400) e rispettive famiglie. Sono circa 70 gli alpini parà dispiaciuti di lasciare l'Alto Adige. Soprattutto perché qui si sono stabilite a vivere le loro famiglie: le mogli dei militari hanno trovato lavoro, i figli frequentano le scuole cittadine. Tutti hanno stretto rapporti di amicizia coi bolzanini. La notizia del possibile trasferimento aleggiava da mesi. Pareva però essere stato scongiurato - come spiega in via comprensibilmente anonima un portavoce dei settanta alpini di cui sopra - da una interpellanza parlamentare: «Il ministro aveva assicurato che per il momento il quarto reggimento parà non sarebbe stato trasferito». Ma il momento è passato, e il trasferimento è arrivato, pare fortemente voluto dal generale Novelli, ex comandante delle Truppe alpine oggi al comando di Comforter, il Comando forze operative terrestri di Verona. «La prima aliquota di parà - racconta il portavoce - partirà in dicembre. Gli ultimi parà abbandoneranno Bolzano a inizio luglio. Da quel momento in poi, in Alto Adige non esisteranno più alpini paracadutisti. Verremo magari qui per effettuare qualche lancio, ma nient'altro». I militari fanno un appello: «Almeno si tenti di lasciare in Alto Adige una parte di noi, per lo meno i settanta che non desiderano trasferirsi». L'ipotesi potrebbe essere di mantenere un distaccamento, ossia una caserma di supporto alle esercitazioni in quota dei parà, presso la ex polveriera di Ora. Ma, c'è poco da fare, un reggimento dovrà lasciare Bolzano per forza. Come spiega l'onorevole Giorgio Holzmann (Pdl), «le caserme Huber di viale Druso dovranno essere liberate, secondo il protocollo stipulato fra la Provincia di Bolzano e lo Stato. In cambio delle strutture dismesse, l'amministrazione provinciale costruirà 400 alloggi di servizio per i militari; e ne ristrutturerà altri 200». Inizialmente, spiega ancora Holzmann, si era pensato di spostare fuori Alto Adige il 24º reggimento logistico di Merano. Trattandosi però di un reparto molto complesso, con tanti mezzi, sarebbe risultato troppo difficoltoso spostarlo. «C'è comunque da dire che del quarto reggimento alpini paracadutisti, su oltre trecento uomini, almeno due terzi non oppongono resistenze al trasferimento». C'è però chi, anche in ambito militare, mette in evidenza che così la popolazione italiana residente in provincia di Bolzano andrà ancora a scemare, perché «se ne andranno quasi 400 alpini, con le rispettive famiglie. Il gruppo italiano si assottiglierà una volta di più. Senza contare che, venendo meno i paracadutisti, forse si avrà un ridimensionamento anche dell'aeroporto militare di San Giacomo. Niente più parà, molti meno voli per il lancio di alpini paracadutisti». Il rammarico maggiore, però, riguarda l'essere costretti ad andarsene «dopo dieci o quindici anni di lavoro, da una città in cui ci siamo trovati molto bene». Pare esisterà la possibilità, per chi proprio non vorrà lasciare il capoluogo altoatesino, di rimanere; anche se, ovviamente, sarà costretto a cambiare mansioni, visto che gli alpini paracadutisti non saranno più operativi in provincia.

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