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Alto Adige, l'Asl favorevole ai medici in corsia fino a 72 anni. Ma i professionisti si dividono

Emendamento passato in commissione alla Camera: età pensionabile volontaria elevata dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2026.  Zerzer: «Servirebbe anche per gli infermieri». Bertelli (Anpo): «Misura straordinaria inevitabile». Ma l'Anaao dice no: "Dove vogliamo arrivare?"


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BOLZANO. «A Roma hanno fatto un’ottima scelta. Sarebbe il massimo se oltre ai medici avessero pensato anche agli infermieri. Speriamo accada».

Florian Zerzer, direttore generale dell’Asl, commenta così l’emendamento di Fratelli d’Italia appena passato in Commissione Affari Sociali della Camera in base al quale dal 1° gennaio 2023, i medici dipendenti o convenzionati, ed anche quelli delle strutture sanitarie private convenzionate, oltre ai professori universitari di Medicina potranno, se vorranno, andare il pensione a 72 anni.

Prevista una copertura di 10 milioni di euro.

Zerzer parla di manovra più che apprezzabile «che ci risolve molti problemi».

Oggi a che età un medico va in pensione? «Il limite è quello dei 67 anni».

C’è chi chiede di rimanere anche oltre? «Sì, e sono parecchi».

La carenza di specialisti si fa sentire eccome ma la soluzione per i sindacati dei medici rischia di essere “tappabuchi”.

Kompatscher: in Alto Adige mancano 319 medici.

A fine novembre nel corso dell’ assemblea annuale dell’Ordine dei medici il presidente Arno Kompatscher - che detiene la delega per la sanità - ha ricordato i numeri. «Abbiamo 280 medici di famiglia, ne mancano 72 e nei prossimi anni se ne andranno in pensione un centinaio. Sul fronte degli specialisti ne abbiamo 1.354 occupati ma contiamo 247 posti vacanti. Va quasi peggio con gli infermieri con 3.600 al lavoro e 270 posti vuoti». Un’emergenza - dunque - più che concreta.

Bertelli (primari): misura inevitabile. E i giovani?

Enrico Bertelli, presidente primari Anpo e primario di oculistica all’ospedale di Bolzano, parla di misura inevitabile ma c’è un ma... se vogliamo che la sanità abbia un futuro dobbiamo attrarre i giovani.

«Sembra una misura straordinaria inevitabile - precisa Bertelli - visto l'elevato numero di pensionamenti di medici previsti nei prossimi anni e quindi le ulteriori e gravi carenze di organico che si apriranno nella sanità pubblica. Rimane da vedere quanti medici accetteranno di prolungare la loro curva professionale oltre i 70 anni a tempo pieno. ma se vogliamo che la nostra sanità abbia un futuro sono i giovani medici che bisogna attrarre. difficile farlo tagliando la spesa per la sanità pubblica. Senza investimenti nella formazione specialistica medica e soprattutto nei percorsi professionali ospedalieri e territoriali sarà difficile farlo. Anche il potenziamento equilibrato della libera professione intramuraria va considerato seriamente, prima che il fenomeno della fuga dagli ospedali diventi irreversibile».

Bonsante (Anaao): turni massacranti, impensabile

«Medici in pensione su base volontaria a 72 anni? Mah… probabilmente la novità potrà essere sfruttata da qualche direttore di struttura complessa o qualche professore universitario che rimarrà comodamente seduto alla scrivania oppure da qualche medico burocrate, ma non è pensabile applicarla ad un medico che lavora di notte, nei festivi, in turni già massacranti per quelli i più giovani». Edoardo Bonsante, segretario provinciale medici ospedalieri Anaao, parla di offesa a tutta la categoria. «Siccome abbiamo sbagliato completamente la politica sanitaria degli ultimi vent’anni trasformiamo in legge la prima cosa che ci viene in mente. Basta vedere quanto siano state apprezzate e sfruttate quota 100 e opzione donna e quante siano state le dimissioni volontarie prima dell’età pensionabile per capire quanto il lavoro sia diventato pesante e poco gratificante e quanto grande sia il desiderio di fuga. Già oggi abbiamo in servizio i medici più anziani d’Europa. Dove vogliamo arrivare? Abbiamo una spesa sanitaria pro capite al di sotto della media europea. Investimenti per il personale sempre più bassi. Meritocrazia falsata e pilotata. E' qui che bisogna lavorare - conclude Bonsante - non sull’età pensionabile!».

Ivano Simioni (Bsk): una scelta che nuoce al sistema.

«Dovere chiedere a medici ultrasettantenni di contribuire a ridurre gli effetti negativi della carenza di personale è sintomo della totale inefficienza e miopia dei governi passati e di quello attuale che non hanno favorito ľ accesso alle università (numero chiuso) e alla formazione specialistica ecc.». Per Ivano Simioni - del sindacato ospedalieri Bsk - anche questo governo non ha previsto fondi per i contratti collettivi e non contribuirà a migliorare le condizioni di lavoro, riducendo la burocrazia, investendo in strutture, creando prospettive di carriera vere. Ma chi è interessato a restare? «Primari o medici che non hanno prospettiva di essere attivi altrimenti dopo la pensione ma così blocchiamo i giovani. A medio termine una scelta del genere nuoce al sistema».

 













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