Alto Adige zona rossa, firma vicina

Bolzano. La decisione ormai è presa. Il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher questa mattina si consulterà ancora una volta con i tecnici e con i colleghi di giunta, quindi firmerà l’or...


Antonella Mattioli


Bolzano. La decisione ormai è presa. Il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher questa mattina si consulterà ancora una volta con i tecnici e con i colleghi di giunta, quindi firmerà l’ordinanza che da domani (lunedì 9 novembre) dichiarerà zona rossa tutto l’Alto Adige. «Purtroppo sono giorni - dice il governatore - che lancio appelli alla popolazione perché si rispettino le regole. Molti lo hanno fatto; altri se ne sono infischiati, mettendo a rischio loro stessi e gli altri. Questi sono i risultati: non abbiamo alternative davanti a numeri che continuano a crescere. Di questo passo gli ospedali non possono reggere a lungo». Al momento sono 42 su 116 i comuni dichiarati zona rossa: gli ultimi otto sono entrati ieri sera nella lista. Se come pare ormai certo, oggi Kompastcher dichiarerà zona rossa l’intero Alto Adige, si estenderanno a tutto il territorio le regole che al momento valgono solo in 42 comuni: oltre a bar, ristoranti, alberghi e negozi (fanno eccezione, ovvero possono restare aperti alimentari ed un elenco di attività disciplinate nell’ordinanza 66) già chiusi; abbasseranno le serrande ovunque i servizi alla persona (parrucchieri, barbieri, estetiste). Al coprifuoco già in vigore dalle 20 alle 5, si aggiungerà il divieto - per tutti - di spostarsi dal proprio Comune, salvo che per lavoro, studio, motivi di salute; necessità e urgenza. Ma il presidente potrebbe aggiungere anche ulteriori limitazioni.

Ospedali pieni

I dati sono allarmanti: a partire dal numero delle vittime, 7 nelle ultime 24 ore (337 dall’inizio della pandemia): sono 5 donne e un uomo tra gli 80 e i 90 anni; oltre ad un uomo tra i 50 e i 60 con patologie pregresse.

I laboratori dell’Asl hanno effettuato 3.460 tamponi e registrato 774 positivi (tasso di positività oltre il 22%). Ma a preoccupare sono i numeri dei pazienti ricoverati negli ospedali, ormai vicino ai 400: 275 nei reparti ospedalieri, 86 nelle strutture private convenzionate, 36 in Terapia intensiva. Per l’isolamento, oltre alla struttura di Colle Isarco, da ieri è operativo un centro a Sarnes, frazione di Bressanone (22 posti). Da martedì, 15 posti disponibili alla Casa di cura Bonvicini. Secondo l’Agenzia per i servizi sanitari Agenas che monitora la situazione a livello regionale, in Alto Adige il 98% dei posti letto dei reparti di Medicina interna è occupato da pazienti Covid; in Terapia intensiva si è già raggiunto il 55%. Sono i dati peggiori a livello nazionale. Come quello relativo alla crescita dei positivi: +85% in una settimana.

L’appello della sanità

«Bisogna intervenire il più velocemente possibile e introdurre regole più rigide per tutti: avanti di questo passo, i nostri ospedali vanno verso il tracollo». Il direttore generale dell’Asl Florian Zerzer chiede al presidente Arno Kompatscher di fare presto. Altrettanto fa l’assessore alla sanità Thomas Widmann, in stretto contatto con chi all’interno degli ospedali è in prima linea: «Capisco perfettamente che tutti sono stanchi e chi ha un’attività non ne può più di restrizioni, ma adesso bisogna intervenire. Con questi numeri - di nuovi contagiati, pazienti ricoverati in ospedale e in Terapia intensiva - l’Alto Adige è di fatto tutto zona rossa. Lo so che molti non capiranno, ma abbiamo il dovere di intervenire, prima che sia troppo tardi. Bisogna estendere all’intero territorio, le misure restrittive che al momento riguardano 42 comuni. Non ha più senso aggiungere ogni giorno qualche comune in più. So che è impopolare, però va fatto, per il bene di tutti».

I nuovi comuni in zona rossa

Da oggi sono zona rossa anche i comuni di Bressanone, Brennero, Cornedo, Cermes, Lagundo, Val Casies, Andriano e Curon Venosta. Si aggiungono a Bolzano, Laives, Sarentino, Ora, Tesimo, San Lorenzo di Sebato, Prato allo Stelvio, Campo di Trens, Racines, Malles, Sluderno, Gargazzone, Rasun-Anterselva, Glorenza, Tubre, Val di Vizze, Egna, Bronzolo, Vipiteno, Nalles, Vadena, Nova Levante, Ponte Gardena, Meltina, Braies, Velturno, Villabassa, Anterivo, Chiusa, Naz, Predoi, Valdaora, Brunico e Caldaro.

Scuola

Anche se l’intero Alto Adige sarà dichiarato zona rossa, domani (9 novembre), dopo la settimana di vacanza, riapriranno le scuole: lezioni in presenza - salvo diverse disposizioni - da asilo nido, scuole materne, elementari e prima classe delle scuole medie. Dalla seconda media in avanti, comprese le scuole superiori, la didattica sarà fatta totalmente a distanza, ad eccezione dei ragazzi con bisogni educativi speciali che torneranno tra i banchi. Mascherina obbligatoria per tutti, dai 6 anni in su anche in classe.













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